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Linee guida riapertura per locali e spiagge, via libera alle cene con gli amici: autocertificazione addio

13/05/2020 12:29 - Aggiornamento 13/05/2020 12:36

Cade l’ultimo deterrente che teneva, a dire il vero poco e niente, gli italiani lontani dal girovagare per strada: da lunedì 18 maggio diremo addio all’autocertificazione per giustificare le uscite. Via libera, dunque, alle visite tra amici e, probabilmente, anche ai soggiorni nelle seconde case, a patto che si trovino nella stessa regione. Per varcare i confini bisognerà invece aspettare forse il 1° giugno, sempre e solo tra regioni a basso contagio secondo il monitoraggio del Ministero della Salute. Potrebbero essere escluse perfino dalle riaperture anticipate la Lombardia e il Piemonte, ancora oggi tra le zone più colpite da coronavirus. La decisione a riguardo dovrebbe arrivare domani, giovedì 14 maggio.

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Autocertificazione addio dal 18 maggio: le linee guida per la riapertura

Per chi avrà invece la possibilità di riaprire a partire dal 18 maggio, sono finalmente disponibili le linee guida di Inail e Istituto superiore di sanità: regole da rispettare assolutamente per far ripartire ristoranti, bar e parrucchieri. Ma anche gli stabilimenti balneari che dovranno, però, aspettare il 1° giugno. Ecco allora confermata la legge dei due metri per i tavoli di bar e ristoranti: ogni cliente dovrà avere a disposizioni 4 metri quadri o, in alternativa, rassegnarsi al divisorio in plexiglass. Vietati i buffet e se possibile anche il pagamento in contanti: il menù si dovrà consultare da app o da una lavagna al muro. In cucina obbligatori guanti e mascherine, doverosi anche per i clienti che si alzano da tavola. Al ristorante solo con prenotazione e rispettando i turni.

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Regola dei due metri e prenotazione per i parrucchieri

Regola dei 2 metri anche dal parrucchiere: qui, nel prenotare, bisognerà altresì specificare il trattamento per consentire la programmazione degli appuntamenti. Mascherina obbligatoria per tutti e guanti per chi taglia: forbici, pettini e attrezzi vari dovranno essere sterilizzati dopo ogni trattamento. Tutti gli esercizi dovranno poi prestare attenzione all’aria condizionata: ove presenti i tradizionali split o quelli incassati a parete ma senza ricambio d’aria, sarà necessario lasciare aperte porta e finestre sempre e comunque. Se previsti, invece, gli impianti “Uta” che consentono il ricambio, sarà sufficiente aprire saltuariamente.

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Linee guida per stabilimenti balneari: chi garantirà per le spiagge libere?

Aumenta la distanza per gli stabilimenti balneari e le spiagge libere: almeno 5 metri tra le file di ombrelloni; quattro metri e mezzo tra un ombrellone e l’altro. Lettini e sdraio, quando non si trovano sotto l’ombrellone, dovranno essere almeno a due metri da quelli del vicino, a meno che si tratti di componenti della stessa famiglia o comunque coabitanti. Per evitare l’affollamento negli stabilimenti sarà prevista la prenotazione obbligatoria, anche per fasce orarie e, ad ogni cambio di bagnante, necessaria la sanificazione di sdraio, lettini e ombrelloni. L’assegnazione di ombrelloni e attrezzatura prediligerà i villeggianti che li occuperanno per più giorni. Nessun uso promiscuo di cabine, docce all’aperto e con divisori se non si può mantenere la distanza di sicurezza di almeno due metri. Banditi giochi da spiaggia, come partita a pallone o beach volley. Chiuse le piscine.

E le spiagge libere? Anche qui, stando alle linee del governo, si dovrà prenotare. In questi casi, la distanza di sicurezza potrà essere marcata con recinti piantati sulla sabbia. Secondo i suggerimenti degli esperti, la gestione di questi spazi dovrebbe essere affidata ad associazioni del volontariato o del terzo settore. Ma alcune regioni starebbero pensando di affidare il compito agli stessi gestori degli stabilimenti. >> Riapertura spiagge: Regione Marche protocollo interno per ripartire in sicurezza