Previsioni Pil 2020. In Italia il calo del prodotto, pari al 5,3 per cento nel primo trimestre, si sarebbe intensificato nel secondo, collocandosi in base alle informazioni attualmente disponibili attorno al 10 per cento. E’ la stima contenuta nel
bollettino economico diffuso oggi da Bankitalia. Stima che, spiega l’istituto, rispecchia soprattutto un andamento molto sfavorevole nel mese di aprile. I trasporti autostradali, i consumi elettrici e quelli di gas segnalano che in maggio si è avviata una ripresa dell’attività, favorita dal progressivo allentamento delle misure di sospensione. Gli
indici dei responsabili degli acquisti delle imprese sono risaliti ma restano ancora inferiori alla soglia di espansione.
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Le previsioni Pil 2020 delineano uno scenario cupo per l’Italia
Una caduta del pil del 9,5% che potrebbe arrivare a oltre il 13%: tutto dipende dall’avverarsi di due scenari, il primo con la pandemia sotto controllo e il secondo con il riaccendersi di nuovi focolai. E’ questo il quadro tratteggiato dal bollettino economico di Bankitalia diffuso oggi. In uno scenario di base, in cui si presuppone che la diffusione della pandemia rimanga sotto controllo a livello globale e in Italia, il Pil si contrarrebbe del 9,5 per cento nella media di quest’anno, interamente a causa della riduzione registrata nel primo semestre, e recupererebbe nel prossimo biennio
(4,8 per cento nel 2021 e 2,4 nel 2022).
Bankitalia: la ripresa sarà graduale
La ripresa, sottolinea Bankitalia, sarebbe graduale: effetti persistenti sui consumi delle famiglie deriverebbero dal calo dell’occupazione e del reddito disponibile, ancorché mitigato dalle misure di sostegno; il peggioramento delle prospettive di domanda e della fiducia delle imprese inciderebbe sugli investimenti, la cui caduta nel 2020, segnalata anche dai sondaggi della Banca d’Italia, verrebbe in parte recuperata nel biennio 2021-22. L’inflazione sarebbe pressoché nulla sia quest’anno sia il prossimo; i prezzi tornerebbero ad aumentare nel 2022, dell’1 per cento.
Previsioni Pil 2020: se pandemia si riaccende, calo fino al 13%
Sviluppi più negativi rispetto a quelli delineati nello scenario di base potrebbero manifestarsi se emergessero nuovi rilevanti focolai epidemici a livello nazionale o globale, i cui effetti potrebbero ripercuotersi sulla fiducia e sulle decisioni di spesa di famiglie e imprese e tradursi in un calo più consistente del commercio mondiale, in interruzioni nelle catene globali di produzione o in un deterioramento delle condizioni finanziarie. In uno scenario più severo si valuta che il prodotto potrebbe scendere di oltre il 13 per cento quest’anno e recuperare nel prossimo biennio in misura più
moderata rispetto allo scenario di base. >> Tutte le notizie di economia