“La situazione” in Italia “è di un aumento impressionante dei contagi soprattutto nelle ultime due settimane. Era atteso, perché è un po’ quello che è avvenuto con la predominanza della variante Omicron anche in altri Paesi. Crescono molto i contagi, anche perché sono cresciuti forse troppo i tamponi eseguiti, fatti anche tante volte in maniera inappropriata. La pressione sugli ospedali sta crescendo. Ma non in maniera esponenziale come cresce il numero di persone contagiate. Siamo comunque di fronte a una situazione molto impegnativa”. Così il professor Matteo Bassetti intercettato dall’«Adnkronos Salute».
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Covid, Bassetti: «Con la variante Omicron possibile immunità di gregge»
Gli italiani quando raggiungeranno l’immunità di gregge? Non siamo lontani da traguardo secondo Bassetti. “Se continuiamo a crescere con ritmi di 200-250mila contagi”, che indicano un numero “almeno 2-3 volte più alto, perché non dimentichiamoci che il tampone rapido ha un numero importante di falsi negativi, vuol dire che verosimilmente nella prossima primavera noi avremo oltre il 95% degli italiani che tra vaccinazioni e infezione naturale avranno raggiunto l’immunità. Quindi è probabile che dovremo ancora assistere a questa ondata, purtroppo. E poi io mi auguro che avremo l’immunità di gregge che ci proteggerà almeno dalle forme più gravi. Io penso che con la primavera dovremmo iniziare a vedere quella luce che speriamo di vedere”, ha detto l’infettivologo del San Martino di Genova. “Io credo che bisognerà cercare di differenziare molto chi è positivo e ha Covid, cioè la polmonite, e chi è positivo asintomatico e va in ospedale per un’altra ragione. Questo dovrebbe essere fondamentale nel cambio di colore delle regioni”, ha puntualizzato l’esperto.
«Dobbiamo cercare di vivere questa endemia in modo diverso»
Matteo Bassetti ha poi chiarito ciò che pensa sulla variante Omicron: “Quello per cui Omicron fa paura non è tanto la sua aggressività, che si concentra sui bronchi, nella parte alta delle vie respiratorie, e meno nei polmoni. Il problema è che questa variante è molto contagiosa e si dissemina molto più rapidamente di quel che avviene con la variante Delta. Il problema qui è la diffusibilità: se facessimo il tampone a tutti gli italiani, in un momento come questo con un 20% di tamponi positivi, probabilmente avremmo 10-15 milioni potenzialmente positivi o con un raffreddore sostenuto da questa variante. Il che non significa che abbiamo 15 milioni di persone che devono andare in ospedale. Questo deve essere molto chiaro, perché dobbiamo cercare di vivere questa pandemia, questa endemia, in modo un po’ diverso da come l’abbiamo vissuta fino a oggi”. Il problema ora “è che noi abbiamo ancora una concomitanza di variante Delta, che sappiamo quanto male faccia, e sempre di più variante Omicron”, la conclusione dell’esperto. Leggi anche l’articolo —> Sanzioni per i non vaccinati over 50, polemiche per la multa da 100 euro: “Una buffonata”