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Bergamo folla tra i vicoli della città, sindaco Gori adirato: «Non sono bastate centinaia di morti?»

19/05/2020 10:38

Non è bastato toccare con mano la ferocia e la brutalità del virus che ha distrutto la città di Bergamo: stando alle immagini diffuse sui social della folla tra i vicoli della Città Alta la lezione non sembra esser stata recepita come dovuto. Eppure la crudeltà è stata inaudita e non ha mancato di sottolinearlo il sindaco Giorgio Gori intervenuto su Facebook a richiamare la popolazione alla prudenza. Le raccomandazioni non erano mancate, specie in vista del weekend: “La mascherina e le distanze sono obbligatorie”, aveva ricordato mentre vigeva ancora il divieto di “andare a spasso con gli amici”.

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Bergamo, folla tra i vicoli scatena l’ira del sindaco Gori che interviene su Facebook

La foto della folla di gente assembrata tra i vicoli della Corsarola, il luogo di passeggio della Città Alta di Bergamo, ha indignato il sindaco: mascherine non indossate o indossate male e assenza del metro di sicurezza hanno fatto il resto. E così Gori si è fatto sentire in un video postato su Facebook in cui ha ricordato ciò che forse si crede erroneamente appartenere al passato: «Se stamattina dopo una passeggiata sui Colli, ero tornato a casa rinfrancato (non avevo incontrato una sola persona senza mascherina), le immagini del pomeriggio, di Città Alta e di Largo Rezzara, mi hanno preoccupato e fatto arrabbiare. – ha detto il primo cittadino della città orobica – Non sono bastate centinaia morti nella nostra città? Vogliamo ritrovarci tra un mese di nuovo nei guai?! Ve lo chiedo di nuovo: per piacere, metteteci serietà, impegno e rigore».

La Lombardia riparte in sicurezza

I livelli di guardia in città, così come in tutta la Regione Lombardia, restano ancora molto alti: il territorio continua a registrare i numeri più ‘cari’ in termini di vittime e contagi. La nuova ordinanza, emanata dalla Regione, regola il ritorno alla normalità senza tralasciare la prudenza: rimane l’obbligo di indossare la mascherina sia al chiuso che all’aperto; possono riaprire ristoranti, bar e pub così come parrucchieri, barbieri ed estetisti, a patto che si rispettino delle regole ben precise. Riaprono i negozi di vendita al dettaglio, le biblioteche e i musei. Riprendono le professioni di montagna ma sono rimandate al 31 maggio le riaperture di piscine e palestre. >> Vaccino Covid-19, dati positivi dai test negli Stati Uniti: «Sicuro e ben tollerato»

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(Foto Facebook Giosuè Frosio)