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Berlusconi “vuole il Quirinale”, per questo blinda Draghi: il giallo dell’intervista a Giannini

30/09/2021 13:16 - Aggiornamento 30/09/2021 16:35

Silvio Berlusconi presidente della Repubblica nel 2022? Ieri, il leader di Forza Italia ha festeggiato il traguardo delle 85 primavere e tanti, tra giornalisti e politologi, hanno riferito che il regalo più gradito per lui sarebbe l’ascesa al Colle. “Berlusconi vuole il Quirinale: mi do il 10-15% di possibilità”, aveva scritto Francesco Verderami in un retroscena uscito su «Il Corriere della Sera» lo scorso luglio, ricordando che le uniche sfide, che appassionano l’ex premier sono quelle impossibili. Nello stesso pezzo si leggeva che Berlusconi avrebbe “messo all’opera i suoi sherpa, sguinzagliati tra le file dei grillini. Con Conte, infatti, il Cavaliere ha sempre mantenuto rapporti cordiali e un dipinto della sua pinacoteca regalato a Natale all’allora presidente del Consiglio, oggi leader del M5s, è una prova che basterebbe su tutte. Ma è una strada tutt’altro che in discesa.

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Berlusconi presidente repubblica draghi

Berlusconi “vuole il Quirinale”, per questo blinda Draghi: il giallo dell’intervista a Giannini

In queste ore sta facendo particolarmente rumore un’intervista che Silvio Berlusconi avrebbe concesso a “La Stampa”. Presunte dichiarazioni cocenti sugli alleati del centrodestra, che è tutto da ricompattare: «È chiaro che abbiamo problemi, ma proprio per questo voglio tornare in campo al più presto. Anche in questo caso mancano i leader. Siamo sinceri: ma se Draghi va a fare il Presidente della Repubblica poi a chi dà l’incarico di fare il nuovo Governo? A Salvini? Alla Meloni? Ma dai, non scherziamo». E sul caso Morini: «Ma sì, è chiaro che questa vicenda è un danno per Salvini e per la Lega. Quando c’è di mezzo la droga, poi, ci si fa sempre del male. Però se andiamo a vedere bene, alla fine il caso politico non esiste. Stiamo sempre a parlare di lesbiche e di omosessuali. In fondo Morisi che ha fatto? Aveva solo il difetto di essere gay». Sulla mancanza di leadership Berlusconi avrebbe confidato: «Non è solo il centrodestra in difficoltà, è tutta la politica italiana che è in confusione totale. Anzi, le dirò di più: lo è tutta la politica internazionale. Mi ha chiamato Putin per farmi gli auguri, e gli ho detto esattamente questo: Vladi, non te lo dico per piaggeria… ma ormai nel mondo l’unico vero grande leader rimasto sei solo tu».

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Berlusconi presidente della Repubblica nel 2022? “La presunta strategia” del Cavaliere

Una chiacchierata però prontamente smentita dallo staff di Berlusconi. Quelle frasi, come precisa una nota dell’entourage del Cavaliere, non sarebbero state pronunciate: “Il presidente Silvio Berlusconi non ha mai rilasciato alcuna intervista a La Stampa e smentisce le parole a lui attribuite”. Dal canto suo il direttore Giannini ha replicato così: “Non mi occupo di smentite dello staff di Berlusconi. Ho avuto una conversazione con il leader di Forza Italia nel giorno del suo compleanno. Non ho difficoltà a riportare lo sbobinato”. Giallo dunque sull’intervista che il Cavaliere asserisce di non aver mai concesso. In altre occasioni, però, il leader di FI ha fatto capire, tra le righe, di auspicare che Mario Draghi resti a Palazzo Chigi«Il rapporto è eccellente, sono stato io ad indicare Draghi alla guida di Bankitalia e della Bce, sono stato il primo a volere questo governo. Ovviamente ci sentiamo con cordialità, ma sarebbe indelicato e irrispettoso verso il presidente del Consiglio entrare nel merito delle nostre conversazioni». Come se nessun altro potesse rimpiazzarlo: «Draghi ha una lunga esperienza istituzionale ed oggi anche politica. Non ha certo bisogno dei miei consigli». Affermazioni contenute in un intervento su «La Stampa» risalente allo scorso Agosto. Ma davvero dietro l’ex numero uno della Bce c’è il deserto?

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Draghi: «Io al Quirinale? Almeno una volta ogni ora mi fate questa domanda»

Per la serie: se Draghi porta a termine la legislatura, Berlusconi ha più chance di sedere al Quirinale. Questo verrebbe da pensare a leggere le affermazioni dell’imprenditore. Il Cavaliere pare si sia fatto una sua idea, come ha osservato Verderami in quell’articolo che si citava in apertura: “Ritiene che alla prima chiamata per l’elezione del capo dello Stato, quando serviranno i due terzi dei voti, ci potrà essere solo Draghi. ‘Ma oggi mi riferiscono che non sia sostituibile al governo del Paese’». Obiettivo quindi arrivare senza esiti alla quarta chiamata: qualora, dopo tre votazioni, non si sia ancora riusciti ad eleggere il nuovo capo dello stato è sufficiente, infatti, la maggioranza semplice. E il Cavaliere potrebbe contare su diverse amicizie “politiche” coltivate nel tempo. Un’incognita? Resta Matteo Renzi, che ieri ad “Oggi è un altro giorno”, senza sbilanciarsi, ha rilanciato una battuta fatta già al programma “In Onda”: “In questi casi chi entra papa esce cardinale”.

Come a dire: meglio non tirare troppo i piedi al futuro per non averlo assonnato. Ma chi non vuole essere preso prepotentemente per la giacchetta è anche Mario Draghi, che in conferenza stampa, sempre ieri, ha detto alquanto seccato: «Almeno una volta ogni ora circa, a guardare i giornali, mi fate questa domanda. Me la fate sempre. La risposta è sempre la stessa: è abbastanza offensivo nei confronti del presidente della Repubblica in carica cominciare a pensare in questo modo. Secondo: non sono la persona giusta a cui fare questa domanda, le persone giuste sono in Parlamento, è il Parlamento a decidere della vita e dell’efficacia di questo governo». 

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Berlusconi presidente della Repubblica nel 2022, fantapolitica o c’è di più?

Le presunte dichiarazioni di Berlusconi a «La Stampa», prontamente smentite, neppure gioverebbero alla stessa corsa al Colle del Cavaliere, per due motivi: in primis perché svaluterebbero pubblicamente l’opinione che il leader di FI ha per gli alleati del centrodestra, Salvini e Meloni; in secondo luogo se questi ultimi siedono (insieme o disgiunti) a Palazzo Chigi, quali lidi potrebbe prendere l’ex governatore di Bankitalia? Con lui in lizza per il Quirinale, l’ex premier milanese avrebbe opportunità pari a zero. Con Draghi, inutile dirlo, nessuno toccherebbe più palla. Rumors dicono questo, c’è poco da girarci attorno. Che è poi anche il motivo per cui alcuni non lo vorrebbero al Quirinale, ma nemmeno più a Palazzo Chigi. Si è ben capito di che pasta è fatto “Mario”. Niente compromessi, niente “politichese”. Leggi anche l’articolo —> Berlusconi: «Draghi? Sono stato il primo a volere questo governo»

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