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Quirinale, tutti i “trucchi” di Berlusconi per farsi votare: anche “un quadro d’autore a Di Maio” | Retroscena

27/12/2021 12:55 - Aggiornamento 27/12/2021 13:10

“Fantasie, fantasie che volano libere. Fantasie che a volte fan ridere. Fantasie che credono alle favole”, cantava Vasco Rossi nel brano “T’immagini”. Motivetto intonato in queste ultime settimane da quanti credono che le mire di Silvio Berlusconi sul Quirinale non siano niente altro che delle illusioni, delle chimere. Ma siamo davvero sicuri? A leggere l’ultimo editoriale di Ugo Magri su «HuffPost» sembrerebbe di no. Il leader di Forza Italia, come un buon prestigiatore, avrebbe più di qualche trucco con cui stupire il suo “pubblico”. Non solo, come si legge in un retroscena di «Repubblica»: la sfida per il Colle sarebbe passata sotto le feste anche per alcuni quadri in dono ad alcuni esponenti politici, oltre che per un rassicurante video di auguri agli Italiani. 

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Berlusconi Quirinale

Quirinale, tutti i trucchi di Berlusconi per farsi votare: anche “un quadro d’autore a Di Maio”

“Sguardi dubbiosi, giovedì scorso, quando Berlusconi ha annunciato di avere in tasca le chiavi del Quirinale. Da tempo lo va dicendo e nessuno lo prende sul serio. Ma stavolta i suoi ospiti – da Matteo Salvini a Giorgia Meloni, da Maurizio Lupi a Giovanni Toti – sono rimasti basiti nell’apprendere che conta di scippare alla sinistra la bellezza di 150 voti”, l’esordio di Ugo Magri su «HuffPost». «Nessuno dei nostri grandi elettori mi tradirà, ne sono totalmente certo», avrebbe dichiarato il Cavaliere, convinto di non essere la prossima vittima dei franchi tiratori, che in passato hanno impallinato anche “gli impallinabili”: da Fanfani a Forlani, da Marini a Prodi. Il leader di FI però non avrebbe affatto paura, come se avesse scoperto l’espediente per pilotare il voto segreto per diventare il successore di Mattarella. Non dei sotterfugi, intendiamoci. Il Cavaliere però, che deve guardarsi le spalle soprattutto dal super favorito Mario Draghi, sarebbe pronto a “fare tutto il necessario”. E sa di dover giocare la partita con astuzia.

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I metodi per spuntarla: occhio al catafalco

Ugo Magri, da raffinato esperto in materia, ha elencato uno ad uno i trucchetti a cui potrebbe far ricorso Silvio Berlusconi per spuntarla al Quirinale. “Primo metodo, alquanto rozzo: cronometrare la permanenza nel catafalco”, che per chi non lo sapesse è la cabina entro cui avviene il voto. “Pochi secondi suggeriscono un nome breve (tipo Draghi), le lungaggini lasciano presagire qualche lettera in più (per esempio, Berlusconi). Ma non è un criterio infallibile”, spiega il giornalista sull’«HuffPost». Un sistema questo che da qualche anno è stato sostituito da “un altro modo più tecnologico per mettere sotto pressione chi vota: lo smartphone”. A differenza di quanto avviene alle elezioni, il deputato o senatore non rischia nulla e pare possa fare una foto alla propria scheda.

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Berlusconi al Quirinale: una chimera? Il Cavaliere ci crede

“Silvio potrebbe chiedergli di documentare in che modo ha votato, magari con un selfie nel catafalco o addirittura un filmino da postare sui social. Al momento rimane un’ipotesi che però aleggia, in particolare tra i ‘peones'”, osserva Magri. Anche se, capirete bene, è una strategia che il Cavaliere potrebbe adottare con i soli esponenti di Forza Italia, magari “minacciandoli di cacciarli nel caso rifiutassero, oppure ai nuovi acquisti grillini che chiederanno qualcosa di tangibile in cambio del loro voto (“Vedere cammello, dare moneta” è la prassi in questi casi)”. Rimane il nodo dei franchi tiratori. Un problema che a detta di Minzolini si potrebbe risolvere così: “Berlusconi potrà pretendere che i grandi elettori del centrodestra scrivano il suo nome in modo da farsi riconoscere. Per esempio “Silvio Berlusconi” i forzisti, “Berlusconi Silvio” i Fratelli d’Italia, “Berlusconi” e basta quelli della Lega, “S.Berlusconi” o “Berlusconi S.” le rimanenti sigle”. Qualche franco tiratore però potrebbe depistare deliberatamente e inguaiare qualche parlamentare. “Ultimo possibile magheggio berlusconiano: farsi scegliere come grande elettore della Lombardia. Nulla di deciso, però se ne parla”, conclude Ugo Magri nel suo articolo. Non è finita però qui.

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Il leader di Forza Italia e l’omaggio a diversi politici con opere d’arte della sua collezione personale

Che Berlusconi ci tenga a chiudere la sua carriera sedendo al Quirinale è palese, lo si coglie in alcuni dettagli. Tempo fa avevamo ripreso un retroscena di Francesco Verderami su «Il Corriere della Sera». Berlusconi, consapevole di avere diversi voti da conquistare, anche in quella metà del campo che non è sua, avrebbe fatto confezionare un libretto che ne elogia i meriti. Una brochure, che ripercorreva in una trentina di pagine la vita del leader azzurro, lasciata al «corridoio dei passi perduti», soprannome evocativo di quel luogo “magico” che è il Transatlantico. Se a questo aggiungiamo un altro retroscena “natalizio”, uscito su «Repubblica», firmato da Emanuele Lauria, capirete bene che l’interesse del Cavaliere è reale. Berlusconi, in occasione delle feste, ha deciso di omaggiare diversi parlamentari, ministri e leader di partito, ma anche giornalisti, con decine di dipinti presi dalla sua collezione d’arte, la “Quadreria di Villa San Martino”.

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Berlusconi e il cadeaux a Luigi Di Maio

Tutte opere a tema: una raffigurazione di Venezia, città molto amata dall’ex presidente del consiglio. Ad aver ricevuto il pregiato cadeaux anche il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio. A metà novembre l’ex leader dei Grillini a proposito della candidatura di Berlusconi aveva detto: “Salvini e Meloni lo stanno fregando”. Ora? Avrà cambiato idea? Difficile dirlo. Quel che è certo è che il Cavaliere ha mutato la sua posizione nei confronti del M5s. Settimane fa Berlusconi si era sbilanciato, tessendo le lodi, tra le tante cose, del reddito di cittadinanza. Leggi anche l’articolo —> Berlusconi e la campagna per il Quirinale a colpi di opuscoli | Retroscena

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