Il blocco degli sfratti, è un “provvedimento necessario, la maggioranza degli inquilini non riesce a pagare l’affitto a causa della pandemia, i furbetti sono il 2-3%. I proprietari devono dimezzare i canoni d’affitto. Nel Recovery Plan solo 500mila euro per l’edilizia residenziale pubblica, la logica di questo governo è mantenere alto il prezzo delle case”. Sono parole dell’avvocato Guido Lanciano, coordinatore nazionale dell’Ufficio legale dell’Unione inquilini, intervenuto questa mattina ai microfoni Radio Cusano Campus. (continua a leggere dopo la foto)
Blocco sfratti: “Magari qualche furbetto c’è, ma parliamo di 2-3%. Gli altri non ce la fanno davvero”
Sulla proroga del blocco degli sfratti. “C’è un emendamento che prevede gli scaglionamenti dell’inizio delle esecuzioni degli sfratti già emessi in questi mesi di lockdown”, ha spiegato Lanciano. “E’ evidente che in questa situazione chi non riusciva a pagare l’affitto per problemi economici a maggior ragione in questo periodo ha avuto difficoltà. Magari qualche furbetto c’è, ma parliamo di 2-3%, la maggioranza degli inquilini sono persone che prima riuscivano a pagare e adesso non riescono più”.
“Almeno il 70% dei proprietari ha abbassato i canoni – afferma Lanciano – ma laddove i canoni continuano ad essere altissimi e non sono più sopportabili. Bisogna dimezzare i canoni, ovviamente con tutte le agevolazioni fiscali per i proprietari. Non si possono mandare fuori casa persone in tempi di covid, è anche una questione sanitaria, questa è l’essenza del provvedimento che è stato varato”.
“Servono anche contribuiti per i proprietari, questa è un’occasione per rilanciare l’edilizia residenziale pubblica”
L’avvocato Lanciano parla del problema edilizia residenziale pubblica nel suo complesso, facendo riferimento al Recovery Plan presentato dal governo Draghi. Blocco degli sfratti “ma allo stesso tempo bisognava dare dei contributi ai proprietari”, afferma. “Questi contributi però sono stati bassissimi, a Roma 250 euro all’anno e ancora non li hanno dati a coloro che hanno fatto richiesta”.
“Se non ci fosse stata questa ulteriore proroga al 30 giugno avremmo avuto mesi estivi particolarmente caldi, parliamo di circa 200mila sfratti”, avverte il coordinatore nazionale dell’ufficio legale dell’Unione inquilini. “Fin da marzo abbiamo detto che questa era l’occasione per rilanciare l’edilizia residenziale pubblica con il Recovery Plan. Nel nuovo Pnrr i contributi stanziati sono soltanto 500mila euro, si danno più soldi alle giovani coppie per i mutui piuttosto che all’edilizia pubblica, la logica di questo governo è mantenere alto il prezzo delle case”, conclude.