Con la variante Omicron, che sembra essere meno aggressiva, si fa sempre più spazio l’ipotesi di convivere con il virus. L’imperativo del momento sembra esser quello di snellire la burocrazia, modificare il bollettino Covid. Da Sileri a Bassetti, passando per Crisanti: tutti sono dell’avviso che sia tempo di tornare a far respirare il Paese. Tra le urgenze anche la modifica del bollettino Covid. Ne ha parlato il professor Massimo Ciccozzi in un’intervista concessa ad Alessandro Belardetti, uscita su «Quotidiano Nazionale».
leggi anche l’articolo —> Covid oggi 1.685 (+9) in terapia intensiva, 227 morti e 138.860 nuovi casi: il bollettino
Bollettino Covid, Ciccozzi evoca modifiche: “È nato sbagliato, dati falsati”
«Se manteniamo mille regole, allora bisogna fare controlli serata e multe severe, altrimenti tutto ciò che non serve. Questa variante dà sintomi per due o tre giorni, se un vaccinato è stato a contatto con un positivo vada sereno: mascherine FFp2 e niente ansia da tampone», ha spiegato Cicozzi. «Se non riformiamo la sanità territoriale sarà dura: non abbiamo una connessione tra i medici di medicina generale e gli ospedali. Una volta esisteva la figura dell’osservatore epidemiologico, che andava sul posto e risolveva il piccolo focolaio. Le altre due chiavi sono: soldi alla ricerca e tracciamento genomico», ha chiarito l’epidemiologo. A proposito della quarantena nelle scuole l’esperto ha detto: «Gli studenti vaccinati, dopo 3-4 giorni senza sintomi, possono tornare a scuola». I Paesi occidentali puntano verso la riapertura generalizzata, l’Italia invece è ancora col “freno a mano tirato”, nonostante la campagna vaccinale e Omicron (che sembra sì più contagiosa, ma meno letale): «Gli inglesi hanno una sanità diversa dalla nostra, più fatalista: non curano tutti. Anche la Spagna ha un sistema meno farmaceutico e ospedalicentrico del nostro, sono più ‘alla buona’. Noi abbiamo la migliore sanità al mondo, nonostante tutto».
“O non si sa fare questo mestiere o si è in malafede”
L’esperto è ottimista, crede che sia il momento di togliere qualche restrizione. A proposito del bollettino quotidiano il professor Cicozzi ha detto: «Dal primo giorno è nato sbagliato e non è mai stato aggiustato. Eppure l’epidemiologia è semplice: si fanno tabelline e si conta, invece qui si forniscono dati falsati. Delle due l’una: o non si sa fare questo mestiere o si è in malafede». Per l’epidemiologo bisogna, infatti, spiegare perché i positivi sono morti: gli Italiani hanno bisogno di chiarezza. Leggi anche l’articolo —> Green Pass, niente scadenza per chi ha la terza dose: il piano del governo