Brutte notizie per gli italiani: bisognerà continuare a pagare il bollo auto e il canone Rai. Altro che abolite… Secondo quanto riferito da TechnoAndroid per le più odiate tasse potrebbero esserci in programma anzi degli aumenti tariffari. La ragione risiederebbe nei cambiamenti introdotti dal legislatore e dal nuovo piano regolatore per l’arrivo del Digitale Terrestre di seconda generazione. La notizia, che da giorni gira sui social e che vuole che bollo auto e canone Rai siano stati tolti, è dunque priva di fondamento. Si tratterebbe, infatti, dell’ennesima fake news ben costruita e fatta rimbalzare da un profilo Facebook all’altro.
Bollo auto e canone Rai aboliti nel 2020? Macché, anzi, aumenteranno (almeno il primo)
Purtroppo per gli Italiani il mancato aumento dell’IVA unito ad una generale crisi finanziaria ha ristabilito i nuovi equilibri, portando delle significative novità. Lo abbiamo già detto, le abolizioni non riguardano tutti i cittadini: soltanto chi ha un reddito annuo inferiore ai 7.000 euro ISEE e ha già compiuto 75 anni di età non è tenuto a pagare il canone RAI. Tale misura coinvolge soltanto ben poche persone che oggi rappresentano il limite della povertà. Per tutti gli altri il canone televisivo resta: la tassa viene dilazionata nella componente energia con una bolletta che include il costo della tariffa TV. Questo comporta un guadagno di 1,5 miliardi di euro che vanno dritti nelle casse dello Stato. E c’è da dire che con il DVB-T2 in tanti temono un ulteriore aumento.
Debito pubblico dello Stato Italiano
Anche per il bollo auto non ci sono proprio notizie per cui star sereni. Con le nuove autonomie regionali la tassa di possesso degli autoveicoli conta di creare non poche disparità amministrative. Il decreto fiscale 2020 ha imposto che il pagamento del bollo auto venga fatto tramite il sistema dei pagamenti alla Pubblica Amministrazione, PagoPA. L’obbligo parte il 1° gennaio 2020. In questo senso la spesa complessiva dagli italiani sale a 6 miliardi di euro. Tenendo conto del debito pubblico è evidente che per lo Stato Italiano tali entrate rappresentano una boccata d’ossigeno, delle fonti irrinunciabili di guadagno. Toglierle dunque di mezzo? Macché…