La separazione è un momento doloroso, ancor più complicato in presenza di figli, ma ci si può anche “consolare” con il cosiddetto Bonus genitori separati (che vale pure per i divorziati) erogato a partire da oggi 12 febbraio 2024, e rivolto esclusivamente al genitore che non abbia ricevuto l’assegno di mantenimento – o lo abbia ricevuto solo parzialmente – nel periodo tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022. Vediamo assieme chi ha diritto al bonus, l’importo e come e da quando fare domanda per ottenere sino a 800 euro mensili. (Continua a leggere dopo la foto)
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Da quando si può presentare la domanda?
Da oggi 12 febbraio 2024, e sino al 31 marzo, è possibile presentare all’Inps la domanda per ottenere, in presenza dei necessari requisiti, il bonus a favore dei genitori separati, divorziati e/o non conviventi. Il contributo sarà pagato in base alle disponibilità del fondo, limitato a 10 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ordine cronologico di presentazione delle domande non influisce sull’erogazione del contributo. (Continua a leggere dopo la foto)
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Chi può fare domanda?
Il contributo spetta al genitore in stato di bisogno che deve provvedere al mantenimento proprio e dei figli minori, nonché dei figli maggiorenni portatori di handicap grave ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, la “famosa” 104, a patto che non abbia ricevuto, del tutto o in parte, l’assegno di mantenimento a causa dell’inadempienza del genitore o del coniuge o del convivente che vi era tenuto. Una delle particolarità di questo bonus è che non fa riferimento alla situazione economica attuale. Questi requisiti, però, devono essersi verificati in passato, in particolare nel periodo pandemico e post pandemico, individuato tra l’8 marzo 2020, giorno di inizio delle restrizioni, e il 31 marzo 2023.
L’ex partner in questione, pertanto, deve:
• Aver cessato, sospeso o ridotto la propria attività lavorativa e il gettito che ne deriva da almeno 90 giorni.
• Essersi visto ridurre il proprio reddito di almeno il 30% rispetto al 2019, anno che fa da parametro come punto di partenza prima della pandemia.
Il reddito di chi inoltra la domanda nell’anno di mancata corresponsione del mantenimento non deve andare oltre gli 8.174,00 euro. Il contributo, fino a un massimo di 800 euro al mese e fino a dodici mensilità, viene erogato in un’unica soluzione, coprendo l’importo non versato dell’assegno di mantenimento. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come inoltrare la domanda?
Il servizio dedicato “Contributo per genitori separati o divorziati per garantire la continuità dell’erogazione dell’assegno di mantenimento” è disponibile sul portale istituzionale dell’Inps nella sezione Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche. Il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri è responsabile della verifica dei requisiti necessari per ottenere il Bonus. (Continua a leggere dopo la foto)
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I dettagli del bonus, una “eredità” della pandemia
Lo abbiamo scritto: il tutto è parametrato al periodo, terribile, della pandemia da Covid-19. Con il bonus, introdotto dal governo Conte nel 2021 con il decreto “Sostegni”, e poi concretizzato con Dpcm dell’agosto del 2022, è stato istituito il fondo per “garantire la continuità di erogazione dell’assegno di mantenimento”, ovvero per venire incontro ai soggetti più vulnerabili economicamente, ulteriormente danneggiati dallo scoppio dell’emergenza sanitaria. Ecco perché il periodo di riferimento è compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022, date nelle quali sono state introdotte le prime restrizioni e in cui è venuto a cessare lo stato di emergenza. (Continua a leggere dopo la foto)
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Cosa si deve indicare nella domanda?
In fase di compilazione della domanda è necessario indicare gli anni fra quelli interessati dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 in cui il reddito complessivo annuo del genitore richiedente in stato di bisogno è stato inferiore o uguale a 8.174 euro. È necessario, come leggiamo su Il Messaggero, anche immettere i dati relativi all’altro genitore e ai figli conviventi nel periodo di riferimento, selezionando i dati dai menu a tendina. Alla domanda vanno, dunque, allegate:
• Le documentazioni che dimostrano il diritto all’assegno di mantenimento
• L’attestazione di disabilità degli eventuali figli maggiorenni conviventi
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