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Calabria, è morta la presidente Jole Santelli: lottava da tempo contro il cancro

15/10/2020 09:41 - Aggiornamento 15/10/2020 09:48

Una drammatica notizia arriva in questi minuti dalla Calabria: è morta la presidente Jole Santelli. 51 anni, esponente di Forza Italia, era stata eletta a governatore della regione nello scorso mese di gennaio 2020. Jole Santelli è morta questa mattina nella sua abitazione di Cosenza. Santelli lottava da tempo contro un cancro. Secondo quanto appreso, le sue condizioni si sarebbero aggravate nelle ultime ore. A confermarlo all’Italpress il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani.

>> Chi è Jole Santelli, neo-presidente della Calabria

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Chi era Jole Santelli

Jole Santelli era nata a Cosenza nel 1968. Laureata e specializzata in Diritto e procedura penale all’università La Sapienza di Roma, aveva mosso i primi passi dell’attività legale nello studio di Cesare Previti. All’interno di Forza Italia dal 1994, da giugno 1996 iniziò a collaborare con l’ufficio legislativo di Forza Italia al Senato, passando nel 1998 a quello della Camera. Nel 2000 diventò coordinatrice del dipartimento di giustizia del partito di Silvio Berlusconi e nel 2001 venne eletta come deputata nel collegio di Paola e diventa sottosegretario di Stato alla giustizia fino al 2006. Nello stesso anno venne rieletta e nel 2008 diventa vice capogruppo di Forza Italia alla Camera. Venne eletta nuovamente parlamentare nel 2013 e nel 2018.

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Jole Santelli morta: “Non ho mai nascosto la mia malattia”

“Non ho mai nascosto la mia malattia, qui tutti sanno, non voglio neanche che essa mi perseguiti. Io sono in cura presso il reparto di oncologia di Paola. Sorpreso, vero? Da noi ci sono medici eccellenti. Le eccellenze in un mare di incompetenza, clientelismo, ignavia annegano come sassolini nello stagno. Lo so, tante cose non vanno. E io proverò a cambiare”. Così Jole Santelli quando fu candidata alla Presidenza della Regione Calabria per il Centro/Destra, in un’intervista al Fatto Quotidiano. “Quando una persona subisce un attacco violento alla propria vita – proseguiva la Santelli – quando il dolore fisico si fa radicale e incomprimibile, allora quella persona ha due strade: deprimersi e farsi portare via dalla corrente, scegliere che il destino scelga per lei. Oppure attivarsi, concentrarsi e soprattutto ribellarsi”.

“Quando Silvio Berlusconi – sottolineava Santelli nell’intervista al Fatto – mi offre la candidatura ringrazio felice, ma chiedo due minuti prima di accettare. Chiudo la telefonata e formo il numero del mio oncologo: posso candidarmi? Posso onorare il mandato quinquennale? Il medico risponde: non solo puoi candidarti ma mi auguro che io possa essere il tuo consulente negli anni della presidenza”. “La malattia – aggiungeva – ti dà dolori ma ti fa un grande regalo: ti fa conoscere la libertà, ti aiuta a non avere paura di niente, a non rispettare più le convenienze. La malattia, oltre alla disgrazia, mi ha dato la fortuna di non avere paura della libertà, di essere libera e di sentirmi tale. E non ho paura del coraggio che serve perchè quello l’ho dovuto conoscere così bene che è diventato un amico fraterno”, conclude Santelli. >> Le breaking news di UrbanPost