Caos procure Mattarella, il capo dello Stato interviene con una nota ufficiale. “In riferimento alle vicende inerenti al mondo giudiziario – si legge nel testo diffuso poco fa dall’ufficio stampa del Quirinale – assunte in questi giorni a tema di contesa politica, il Presidente della Repubblica ha già espresso a suo tempo, con fermezza, nella sede propria – il Consiglio superiore della magistratura- il grave sconcerto e la riprovazione per quanto emerso, non appena è apparsa in tutta la sua evidenza la degenerazione del sistema correntizio e l’inammissibile commistione fra politici e magistrati”.
Caos procure Mattarella: “Necessaria riforma del Csm”
Intervenendo nel plenum del Csm, “il Presidente della Repubblica – si legge nella nota del Qurinale – ha sollecitato modifiche normative di legge e di regolamenti interni per impedire un costume inaccettabile quale quello che si è manifestato, augurandosi che il Parlamento provvedesse ad approvare una adeguata legge di riforma delle regole di formazione del Csm”. Lo ricorda una nota dell’Ufficio stampa del Quirinale.
“Una riforma – si legge ancora nella nota – che contribuisca – unitamente al fondamentale e decisivo piano dei comportamenti individuali – a restituire appieno all’Ordine giudiziario il prestigio e la credibilità incrinati da quanto appare, salvaguardando l’indispensabile valore dell’indipendenza della magistratura, principio base della nostra Costituzione”.
“Riforma Csm, il Parlamento decida in tempi brevi”
“Se i partiti politici e i gruppi parlamentari sono favorevoli a un Consiglio Superiore della Magistratura formato in base a criteri nuovi e diversi – prosegue la nota ufficiale del Quirinale – è necessario che predispongano e approvino in Parlamento una legge che lo preveda: questo compito non è affidato dalla Costituzione al Presidente della Repubblica ma al Governo e al Parlamento”.
”Governo e Gruppi parlamentari hanno annunziato iniziative in tal senso e il Presidente della Repubblica auspica che si approdi in tempi brevi a una nuova normativa. Risulterebbe, peraltro, improprio un messaggio del Presidente della Repubblica al Parlamento per sollecitare iniziative legislative annunciate come imminenti. Al Presidente della Repubblica competerà valutare la conformità a Costituzione di quanto deliberato al termine dell’iter legislativo, nell’ambito e nei limiti previsti per la promulgazione”. >> Tutte le notizie di politica italiana