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Monsignor Carlo Maria Viganò si oppone alla scienza: “Il Green pass è un passo verso l’inferno”

21/10/2021 16:36 - Aggiornamento 21/10/2021 17:39

In questo periodo di grandi battaglie ed insurrezioni, a diventare capopopolo è l’arcivescovo Carlo Maria Viganò che a gran voce sostiene: “Il Green pass è un passo verso l’inferno, un’aberrazione giuridica”. L’uomo di fede ha le sue idee ben salde in merito ai lockdown, al vaccino e infine, immancabile, al Green pass, “sono una follia”. Queste le sue parole registrate in un video in merito alle manifestazioni “No-green pass” che si sono svolte a Torino negli ultimi giorni.

“Ognuno di noi avrà un punteggio. Se non si vaccinerà, se mangerà troppa carne, se non userà vetture elettriche, si ritroverà questi punti decurtati e non potrà usare l’aereo o i treni, o rassegnarsi a dover mangiare scarafaggi e lombrichi”. Questo che ciò a cui crede l’arcivescovo Viganò: a parlare non sarebbero (secondo lui, ndr) teorie complottiste, ma è quello che sta avvenendo in Italia e nel mondo da quando esiste il virus. Si tratta di “una tirannide globale”.

Monsignor Carlo Maria Viganò il Green pass e le teorie del complotto

L’idea dell’arcivescovo è quella di un pianeta in cui negli ultimi due anni tutto sia stato gestito come una “follia pandemica”, una specie di stato di trans in cui, come dice la parola stessa, tutta la gente è impazzita. Viganò ha sostenuto nelle sue dichiarazioni che la mente di ogni singolo individuo sia stata offuscata da un ricatto. Ma non un ricatto qualsiasi, quello di “un potere malvagio, mosso da un’ideologia infernale”. Il sacro e il profano si sono fusi, dunque, in un’unica amalgama di peccatori che impongono le proprie scelte “scellerate” e di altri che le eseguono. “I politici sono servi del demonio e come tali pretendono di affermarsi, cortigiani del potere che nessuno ha eletto”.

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