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Carlo Verdone, intervento chirurgico: «Non potevo più camminare, impazzivo dal dolore»

28/09/2020 09:55 - Aggiornamento 28/09/2020 09:59

«Dopo sette anni di atroce dolore alle anche per le cartilagini scomparse, mi sono deciso giovedì 17 di operarmi in un colpo solo alla ricostruzione di entrambe perché non ero più in grado di camminare per pochi metri». Con un video su Facebook Carlo Verdone ha spiegato ai suoi affezionati fan il motivo dell’intervento a cui si è dovuto sottoporre. Nel filmato l’attore e regista romano compare mentre cammina lentamente senza le stampelle: «Oggi… un piccolo miracolo!».

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Carlo verdone

Carlo Verdone intervento chirurgico: «Non potevo più camminare, impazzivo dal dolore»

«Vi sembrerà banale, io che cammino… e invece no. Mi sembra una cosa miracolosa quella che è successa. Bravi i chirurghi, coraggioso io… e non ho dolore mentre prima ogni volta che mi vedevate in un film impazzivo dal dolore», ha sottolineato Carlo Verdone, che ha voluto condividere sui suoi canali social la gioia per la buona forma ritrovata. In basso al post tanti i messaggi di affetto da parte dei fan: «Conosco bene quel dolore! E poi sono ritornata a vivere, ti auguro una ripresa sorprendente», ha scritto un utente. «Complimenti per l’entusiasmo! Buona guarigione», ha aggiunto un altro. «Adesso oltre che esperto farmacista mi diventi anche esperto in interventi ortopedici e in riabilitazione. Tanti auguri», ha chiosato un’ammiratrice, alludendo alla passione di Verdone per la medicina. Una predilezione grazie alla quale l’attore è riuscito a “salvare” amici, ma anche sconosciuti, come raccontato da lui stesso in un’intervista  ad ‘Ok Salute e Benessere’.

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La passione per la medicina: «Non sono un ipocondriaco, ma un cultore della materia»

Carlo Verdone, che si definisce «cultore della materia», non un «ipocondriaco», ha raccontato un paio di aneddoti legati al suo grande amore per la medicina, disciplina a che lo ha interessato sin da bambino. A casa sua, accanto a grandi registi e attori, andavano a cena anche grandi luminari: «Mamma mi raccontava che erano medici che salvavano la vita alle persone e, quando non ci riuscivano, voleva dire che era impossibile farlo…», ha spiegato l’attore.

«Mi affascinava sentirli disquisire di patologie su patologie, d’interventi andati a buon fine, ma da loro imparavi anche quando stavano zitti. Ero poi attirato dal comò della camera da letto di mamma, una sorta di altare dove, al posto di candele e immaginette religiose, s’innalzavano verso il soffitto piramidi di scatole di medicinali, perlopiù farmaci neurologici. Tra questi anche pastiglie per prendere sonno, visto che una caratteristica della nostra famiglia è sempre stata quella di dormire molto poco, non più di cinque ore a notte!», ha aggiunto Carlo Verdone. E non è finita qui, il 69enne ha ammesso di viaggiare sempre con un sacchetto di medicine dietro: «Io giro coperto per qualsiasi evenienza. Ho rimedi per la cupololitiasi, che molti chiamano – sbagliando – labirintite; pillole per tenere sotto controllo la pressione la mattina e betabloccanti per la sera; un antibiotico più potente e uno più leggero contro la diverticolite; supposte di glicerina; un leggero ansiolitico…». Leggi anche —> Carlo Verdone si mette a nudo: «La mia vita non è stata una passeggiata»