Per contrastare il caro energia l’Unione Europea sta valutando l’ipotesi di introdurre un tetto al prezzo del gas. A dare l’annuncio è stato il presidente del Consiglio Mario Draghi durante la conferenza stampa di chiusura al vertice di Versailles. Il premier italiano ha voluto subito sottolineare però che si tratta di un obiettivo “molto complesso”, dal momento che esistono pareri diversi sulla questione. “La Commissione al prossimo consiglio europeo presenterà un rapporto su come diminuire la dipendenza dal gas”, ha aggiunto l’ex numero uno della Bce. Ai giornalisti Draghi ha detto anche di essere soddisfatto di come sono andate le cose: il vertice “è stato un successo, raramente ho visto l’Ue così compatta”.
leggi anche l’articolo —> Vertice Ue a Versailles, cosa si è deciso su energia e difesa: le ipotesi sul tavolo
Caro energia, Draghi: “Ipotesi di un tetto al prezzo del gas”, di cosa si è discusso al vertice di Versailles
Nel corso dell’incontro informale a Versailles, “la discussione ha toccato le insufficienze di materie prime, tra cui l’agro-alimentare. La risposta è che se ciò si aggraverà, occorrerà importare da altri Paesi, come Usa, Canada o Argentina. Ciò determina una necessità di riconsiderare tutto l’apparato regolatorio e questo argomento lo ritroviamo sugli aiuti di Stato, sul Patto di Stabilità. C’è la convinzione che la Commissione debba rivisitare temporaneamente le regole che ci hanno accompagnato in questi anni”, ha spiegato Mario Draghi. Per quest’ultimo “i bisogni finanziari dell’Ue per rispettare gli obiettivi di clima, difesa, energia sono molto grandi. Secondo i calcoli della Commissione e assumendo che la mancanza che vogliamo riempire sulla difesa è lo 0,6%, il fabbisogno risulta essere pari a 1,5 o 2 o più trilioni di euro. Bisogna trovare un compromesso su dove trovare le risorse, a livello di bilancio nazionale questo spazio non c’è. Serve una risposta europea”. Una possibile fonte di introiti potrebbe derivare, ad esempio, dalla tassazione degli extraprofitti delle società elettriche, dovuti al balzo dei prezzi energetici. “Certamente è una fonte cui guardare con attenzione”, ha osservato il premier italiano.
«Le sanzioni contro la Russia sono state molto pesanti e possono esserlo ancora di più»
“Le sanzioni adottate contro la Russia sono molto pesanti e sono state adottate da tutti senza esitazioni. Possono essere anche più pesanti. L’importante è essere consapevoli che hanno un impatto su famiglie e imprese e, soprattutto, per il mantenimento della loro produzione. Questa situazione se non affrontata ha il potenziale di fratturare il sistema economico Ue spingendolo verso il protezionismo”, ha dichiarato Draghi. Il presidente del consiglio non è per i toni esasperati: “Non è un’economia di guerra, ma dobbiamo comunque prepararci. Ho visto degli allarmi esagerati. Prepararsi non vuol dire che ciò debba avvenire sennò saremmo già in una fase di razionamento. Dobbiamo ri-orientare le nostre fonti di approvvigionamento e ciò significa costruire delle nuove relazioni commerciali”. L’economista non prevede rischi per il debito italiano: “La nostra performance è stata eccezionale, noi entriamo con un acquisito di crescita molto alto e siamo in grado di affrontare un rallentamento anche temporaneo dell’economia”.
Caro energia ma non solo: dibattito anche sul possibile ingresso dell’Ucraina nell’Ue
“Non si è parlato di eurobond, io ho ritenuto che non fosse il momento. Ho presentato l’esigenza e la Commissione poi presenterà una proposta su come organizzare una riposta. Questi bisogni finanziari hanno una tale dimensione che non ha posto in nessun bilancio nazionale. La congiuntura deve prevedere una politica fiscale che continui ad essere espansiva, centrata sugli investimenti. Oppure gli obiettivi climatici e quelli della difesa non vengono conseguiti”, ha sottolineato Draghi. Qualche parola anche sul possibile ingresso dell’Ucraina nell’Ue: “C’è una grande disponibilità da parte di tanti, una grande determinazione da parte di altri e una notevole cautela da parte di altri ancora”. In sostanza “le regole per entrare sono molto precise e prevedono un lungo periodo di riforme strutturali. Io sono il primo a pensare che un messaggio di incoraggiamento sarebbe d’aiuto, ma occorre rispettare anche cosa dicono gli altri”, ha concluso Draghi. Leggi anche l’articolo —> A Livigno la benzina costa 1,36 euro al litro: la richiesta del Codacons al governo
(Foto Fonti Ufficiali Palazzo Chigi)