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Vertice Ue a Versailles, cosa si è deciso su energia e difesa: le ipotesi sul tavolo

11/03/2022 09:29 - Aggiornamento 11/03/2022 09:39

Vertice Versailles – Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, anche oggi è impegnato in Francia al meeting informale dei capi di stato e di governo dei 27 paesi dell’Ue. Nelle slide presentate dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è previsto che la fine della dipendenza energetica dell’Ue dalla Russia si concretizzi entro il 2027. “Siamo troppo dipendenti dalla Russia, in particolare sul gas. Dobbiamo diversificare le forniture, puntando in particolare al gas naturale liquefatto. Dobbiamo aumentare la condivisione delle rinnovabili”, ha twittato la von der Leyen dal vertice. I leader europei sono “pronti a nuove sanzioni alla Russia” e hanno chiesto al Cremlino di garantire i corridoi umanitari.

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Vertice Ue a Versailles, cosa si è deciso su energia e difesa: le ipotesi sul tavolo

È un “momento decisivo” per l’Europa, un momento per “ripensare la politica energetica e di difesa”, ha sottolineato la presidente della Commissione europea, riassumendo il significato del vertice dei capi di Stato e di governo a Versailles. L’agenda prevista dal presidente Emmanuel Macron (la Francia ospita la riunione in quanto presidente di turno dell’Ue) è stata modificata dall’attuale conflitto in Ucraina. “È un momento in cui vediamo che la guerra di Putin è anche una questione di resilienza delle democrazie”, ha detto la numero uno dell’esecutivo Ue. Due i temi fondamentali del meeting in Francia: l’indipendenza energetica e la difesa. I leader Ue chiedono alla Russia di “rispettare pienamente i suoi obblighi ai sensi del diritto umanitario internazionale. Mosca deve garantire un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli alle vittime e agli sfollati interni in Ucraina e consentire un passaggio sicuro ai civili che vogliono andarsene”. Sempre nella dichiarazione diffusa al termine del vertice di Versailles si richiede al Cremlino anche “la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari ucraini, garantite con l’assistenza dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Chiediamo inoltre che la Russia cessi la sua azione militare e ritiri tutte le forze e l’equipaggiamento militare dall’intero territorio dell’Ucraina immediatamente e incondizionatamente”.

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Tra i contrari ad un nuovo Recovery Plan Olanda e Svezia

Nella dichiarazione congiunta, i leader Ue si impegnano inoltre a “fornire sostegno per la ricostruzione di un’Ucraina democratica una volta cessato l’assalto russo. Siamo determinati ad aumentare ulteriormente la nostra pressione su Russia e Bielorussia. Abbiamo adottato sanzioni significative e restiamo pronti a procedere rapidamente con ulteriori sanzioni. Lodiamo il popolo ucraino per il coraggio dimostrato nel difendere il proprio paese ei nostri valori condivisi di libertà e democrazia. Non li lasceremo soli”. Cosa è stato deciso? Nei fatti ancora nulla. Circola l’idea di un nuovo Next Generation Eu, un Recovery plan bis. Un’ipotesi però meno concreta dell’emissione di Eurobond. “L’Europa è cambiata sotto l’impatto della pandemia, cambierà più velocemente e più forte sotto l’impatto della guerra”, ha detto il presidente francese Macron prima dell’inizio del vertice. Italia e Francia sono allineate, come ha sottolineato il premier Mario Draghi fuori dal Palazzo di Versailles. Ma le intenzioni dei Paesi mediterranei non sono le stesse dei Paesi cosiddetti “frugali”. Tra i contrari ad un nuovo Recovery Plan l’Olanda e la Svezia. Leggi anche l’articolo —> Russia Ucraina, bombardamenti su Lutsk e Dnipro: la situazione peggiore a Mariupol

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