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Cartelle esattoriali non riscosse e ormai non esigibili: 16 milioni con debiti a ruolo

11/04/2022 13:09 - Aggiornamento 11/04/2022 13:11

Cartelle esattoriali. Sarebbero 16 milioni i contribuenti con debiti a ruolo: il Fisco ha in magazzino oltre mille miliardi di cartelle di pagamento non riscosse e ormai non esigibili. Lo rivela «Pmi», che cita l’audizione del Direttore dell’Agenzia delle entrate e dell’Agenzia delle entrate-Riscossione, l’avvocato Ernesto Ruffini. Il tema centrale quello dell’assetto della finanza territoriale e linee di sviluppo del federalismo fiscale.

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Cartelle esattoriali non riscosse e ormai non esigibili: 16 milioni con debiti a ruolo

Il magazzino dei debiti fiscali a ruolo ammonta ad oltre 1.100 miliardi di euro, con uno scenario incredibilmente peggiorato dopo l’assorbimento delle cartelle notificate da Riscossione Sicilia da parte di Agenzia delle Entrate – Riscossione. Per ora il magazzino dei debiti fiscali conta circa 130.140 milioni di cartelle esattoriali, 240 milioni di crediti da riscuotere e circa 16 milioni di contribuenti iscritti a ruolo. “La scelta del Parlamento di non rendicontare, ha determinato un magazzino di 21 anni e 4 mesi, e questo causa di fatto una ingestibilità del magazzino. Abbiamo 130-140 milioni di cartelle, 240 milioni di crediti da riscuotere circa 16 milioni di cittadini iscritti a ruolo”, il passaggio del documento riportato da «Pmi».

Una situazione ristagnante, che si è fatta ancora più oscura con la pandemia. Non sono serviti a niente i tentativi di definizione agevolata dei debiti, nella formula della Rottamazione o del Saldo e stralcio. “Un aiuto in fase di accertamento sta arrivando dai Comuni, anche se al momento le segnalazioni ne coinvolgono soltanto il 3,5% del totale: dal 2009 al 2021 sono state inviate da 1.153 Comuni circa 120.000 segnalazioni acquisite dagli uffici dell’Agenzia, dando origine a 20.130 atti impositivi per una maggiore imposta accertata di oltre 480 milioni di euro ed un importo riscosso di quasi  a 140 milioni”, riferisce «Pmi». 

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Le modalità di riscossione

Nello stesso documento l’avvocato Ernesto Ruffini ha illustrato il nuovo sistema di remunerazione di Agenzia delle entrate-Riscossione, per i carichi affidati dagli enti creditori alla stessa Agenzia a decorrere dal 1° gennaio 2022, che rimangono a carico del solo contribuente:

  • o una quota correlata alla notifica della cartella di pagamento e degli altri atti di riscossione;
  • o una quota correlata all’attivazione delle procedure esecutive e cautelari da parte dell’agente della riscossione.

Delineate le modalità di riscossione delle entrate degli enti locali da parte di Agenzia delle entrate-Riscossione. Nei confronti dei soggetti che non hanno adempiuto spontaneamente al pagamento, l’ente locale dà avvio al recupero delle somme non riscosse, previa iscrizione a ruolo, attraverso la cartella di pagamento, avvalendosi di Agenzia delle entrate-Riscossione. La riscossione a mezzo ruolo è la forma di esazione con la quale l’ente locale richiede, attraverso la cartella di pagamento dell’Agenzia delle entrate-Riscossione, il versamento delle somme dovute. Leggi anche l’articolo —> Multe ai no vax over 50, partite 600 mila “lettere”: cosa si rischia

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