«Renzi mi ha stupito, prima fa discorsi garantisti citando Aldo Moro, poi cerca di combattere un avversario politico per via giudiziaria». Erika Stefani, senatrice della Lega, torna sul voto dell’aula di Palazzo Madama che ha dato il via libera al processo per Matteo Salvini sul caso Gregoretti.
«Renzi prima fa il garantista» e poi vota per il processo a Salvini
Intervenendo questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus Stefani ha parlato del voto di Italia viva. «Renzi mi ha stupito – ha affermato – perché in un intervento al Senato sulla questione del finanziamento ai partiti fece riferimento ad un discorso di Aldo Moro del ’77 dove difese con tutte le sue forze l’autonomia della politica rispetto all’attività della magistratura. Renzi in quel discorso mi pareva particolarmente garantista. Purtroppo l’agone politico e il furore dello scontro politico porta a prendere delle scelte ed è un peccato che siccome non si riesce a combattere un avversario politicamente lo si voglia fare per via giudiziaria».
«Se invece di Salvini – ha aggiunto – ci fosse il capitano della nave con la stessa imputazione o il funzionario ministeriale, in sede giudiziaria si potrebbe dimostrare benissimo che non è stato commesso il sequestro. Il problema è che c’è dentro Salvini e quindi diventa un processo mediatico, anche a livello internazionale».
«Il perseguimento di un interesse pubblico preminente non può essere un reato»
«Ad oggi abbiamo un sistema costituzionale fondato sulla separazione dei poteri. Per questo, quando una condotta posta in essere da un ministro potrebbe astrattamente costituire un reato, ha una sorta di esimente: il perseguimento di un interesse pubblico preminente che è inerente alla funzione di governo. Quella è la valutazione che va fatta dal Parlamento, se vi sia o meno un interesse pubblico preminente. La lotta all’immigrazione clandestina, il contrasto agli scafisti era un’azione condivisa dal governo, dal presidente Conte, da Di Maio e Bonafede. Non si capisce perché si debba considerare un sequestro come se uno avesse sequestrato l’orafo del Paese».
«Giunta delle immunità e Parlamento tribunali mediatici»
Stefani ha affrontato anche il tema della separazione dei poteri. «Oggi ci troviamo in un contesto dove se questi confini vengono a mancare allora togliamo tutto, togliamo anche l’immunità. Se la tutela viene data se sei maggioranza e ti viene negata se sei opposizione non è una tutela, è un processo politico. Il fatto che la Gregoretti fosse una nave italiana non cambia nulla nell’individuazione di un interesse pubblico preminente. Tra l’altro si trattava di un mero ritardo tecnico. Il consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio scriveva che si attendevano i tempi tecnici per il ricollocamento. Quello che preoccupa è che la Giunta delle immunità e l’aula del parlamento diventano tribunali politici e mediatici. Ieri tre ore di discussione in cui ognuno ha avuto la sua bella visibilità a telecamere schierate. Salvini è come quella pubblicità delle Superga, o lo si ama o lo si odia e di questa figura di Salvini hanno approfittato tutti per avere la propria visibilità». >> Le notizie di politica italiana