Vai al contenuto

Roberta Ragusa nuovo libro di Rino Sciuto, le intercettazioni ad Antonio Logli e non solo [INTERVISTA]

10/01/2021 08:30 - Aggiornamento 10/01/2021 12:35

Roberta Ragusa, nuovo libro di Rino Sciuto: “LISTENER, uomini in ascolto – Roberta nell’aldilà delle parole”. Dopo il primo libro sul caso, c’era ancora qualcosa che chiedeva di essere detto, raccontato, puntualizzato. Così da questa ‘spinta’ interiore la mano di Rino Sciuto ha messo nero su bianco altre schegge di indagine. Dettagli sul lavoro certosino dei carabinieri del Ros, suoi colleghi, che con lui per mesi hanno lavorato al caso Roberta Ragusa, fornendo alla magistratura inquirente preziosi elementi sulla scorta dei quali i giudici di tre gradi di giudizio hanno maturato la convinzione che la donna sia stata uccisa dal marito, Antonio Logli.

Lavoro certosino, fatto di pazienza e attenzione, quello dell’ascolto, trascrizione ed interpretazione dei contenuti delle intercettazioni ambientali e telefoniche. In ogni indagine, certo, e nello specifico in quella relativa alla scomparsa di questa giovane madre, di cui si persero le tracce a Gello di San Giuliano Terme (Pisa) la notte a cavallo tra il 13 e 14 gennaio 2012. Per il delitto è stato condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione il marito di Roberta con le accuse di omicidio volontario e distruzione di cadavere.

Logli, com’è noto, si professa innocente e ha dato incarico ad un nuovo pool difensivo di compiere nuove indagini per dimostrare la sua estraneità ai fatti. Punta alla revisione del processo e persevera nel ritenere possibile e plausibile che quello della madre dei suoi figli sia stato un allontanamento volontario. Potrebbe interessarti anche —> Roberta Ragusa “inedita”: Rino Sciuto racconta la mamma amorevole che mai avrebbe abbandonato i suoi figli [Interista esclusiva di UrbanPost]

CASO ROBERTA RAGUSA INTERCETTAZIONI NUOVO LIBRO RINO SCIUTO

Rino Sciuto, investigatore dei Ros di Roma oggi in pensione, che condusse le indagini sul caso Ragusa dal 2012 al 2016, è tornato sul tema. Dopo la pubblicazione, il 30 giugno 2020, di un diario di indagine sul caso dal titolo “Roberta Ragusa, l’amica che non ho mai conosciuto” (Prefazione di Nicodemo Gentile, introduzione di Francesca Carollo), il 1° gennaio 2021 pubblica il suo secondo libro. UrbanPost lo ha intervistato per voi. L’intervista esclusiva:

Come nasce questa idea? Partiamo dal significato ‘pregnante’ del suo titolo: “LISTENER, uomini in ascolto – Roberta nell’aldilà delle parole”.

«L’idea di questo libro mi è venuta questa estate, quando in tv ho visto scorrere interviste e dichiarazioni che, anche se non sono un familiare di Roberta, ad onor del vero non mi hanno fatto un gran piacere. Quel ‘aldilà delle parole’ va a toccare quello che c’è oltre le cuffie che ascoltano le parole intercettate. Ho voluto rendere onore ad entrambi: sia all’ascoltatore (listener) che a Roberta».

«L’annuncio di matrimoni (quello tra Logli e Sara Calzolaio ndr) … per carità, ognuno nella vita può fare quello che vuole, però credo che alla fine ci voglia un po’ di ‘rispetto’ e ‘ricordo’. Sono parole, queste, che nel mio libro scrivo in neretto e di cui specifico anche il significato, l’etimologia. E un’altra cosa che mi ha infastidito è la paventata fuga volontaria di Roberta. Una cosa che francamente fa male».

Noi vediamo solo parte del lavoro finito, l’intercettazione trascritta che finisce nel carteggio processuale, e non immaginiamo cosa accada prima, che lavoro ci sia dietro.

«Ho unito anche la descrizione della figura di colui che ascolta l’intercettazione, segue l’iter intercettivo … Parlo di una figura poco conosciuta, di cui poco si sa e che lavora dietro le quinte. Mi è sembrato giusto dare spazio anche ai colleghi che stanno chiusi per dodici ore al giorno in una stanza con le cuffie. E svolgono un lavoro fondamentale e primario per l’indagine stessa. Ho voluto mettere in vetrina il lavoro dei colleghi che lavorano non stop per ore ed ore, davanti ad un computer per l’ascolto audio».

In un processo indiziario come quello in oggetto, il contributo delle intercettazioni è stato fondamentale per delineare il profilo personologico di Antonio Logli 

«Il lavoro dell’ascoltatore (listener ndr) è intanto un lavoro di attenta analisi di tutto ciò che altrimenti sarebbe non acquisibile. Consiste nel carpire le sfumature di significato di ciò che l’intercettato dice, perché si possono usare diverse terminologie per dire una qualsiasi cosa … e non mi riferisco solo al caso Ragusa dove peraltro si parlava in maniera più che chiara .. ».

A una sentenza di questo genere si arriva sulla scorta di elementi forti, inconfutabili, e confermati nei tre gradi di giudizio. Lei cosa ha ascoltato di Logli che l’ha colpita?

«Le intercettazioni di questo caso sono servite a determinare, davvero, la personalità degli interessati alla vicenda … Non si può sentire una persona dire ‘Eh ma Roberta quando tornerà se sarà bella abbronzata due manate in faccia se le dovrà pur prendere’. Queste e non solo queste sono parole che davvero sconcertano. Il leitmotiv di queste intercettazioni è quello: Roberta su una spiaggia esotica, Roberta che non torna per tutto ciò che ha combinato scappando … Ma stiamo scherzando?».

Una pubblicazione che ha il sapore di una sua esigenza di completare il racconto investigativo iniziato mesi fa 

«Sì, questo è il mio secondo e ultimo libro sul caso Ragusa perché non voglio rinnovare ogni volta il dolore nei familiari di Roberta e di chi le vuole ancora bene. Tutte queste illazioni sul possibile allontanamento volontario di Roberta sono un’offesa anche nei confronti di chi, per tre anni e oltre, ha lavorato per la verità e si è sacrificato stando lontano da casa … ».