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Chi era Roberto Gervaso, il giornalista e scrittore col papillon appassionato di storia

03/06/2020 09:12 - Aggiornamento 03/06/2020 09:16

È morto a Milano, a seguito di una lunga malattia, il giornalista, scrittore e aforista Roberto Gervaso, autore di noti volumi sulla storia d’Italia firmati con Indro Montanelli. Aveva 82 anni: Gervaso lascia la moglie Vittoria e la figlia Veronica, giornalista del Tg5. Proprio quest’ultima ha dato la notizia sui social e ha affidato a Twitter il ricordo commosso del padre: «Sei stato il più grande, colto e ironico scrittore che abbia mai conosciuto. E io ho avuto la fortuna di essere tua figlia. Sono sicura che racconterai i tuoi splendidi aforismi anche lassù. Io ti porterò sempre con me. Addio».

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Chi era Roberto Gervaso, il giornalista e scrittore col papillon appassionato di storia

Sempre elegante con il suo immancabile papillon, Roberto Gervaso è stata una delle penne più pungenti del Novecento. Acuto, spigliato, colto, attento ai costumi del suo tempo, ma soprattutto grande conoscitore della storia. Nato a Roma il 9 luglio del 1937, Roberto Gervaso ha trascorso l’infanzia a Torino con la famiglia. Laureato in Lettere Moderne con una tesi su Tommaso Campanella, nel 1960 ha intrapreso la carriera da giornalista a ‘Il Corriere della sera’, presentato da Indro Montanelli. Da Milano il trasferimento a Roma: a dargli grande fame proprio quei volumi già citati sulla Storia di Italia, scritti tra gli anni sessanta e settanta firma. In Tv ha ottenuto uno spazio tutto suo: una rubrica di interviste, prima a ‘Domenica in’ di Pippo Baudo nel 1980 – 1981, poi a ‘Buona domenica’ di Corrado nel 1984 – 1985. A partire dal 1996 e ininterrottamente fino al 2006, Gervaso ha condotto il programma ‘Peste e Corna e… Gocce di storia’ su Rete 4.

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«L’uomo è un condannato a morte che ha la fortuna di non conoscere la data della propria esecuzione»

Roberto Gervaso ha collaborato con diversi quotidiani: da Il Mattino a Il Messaggero. Senza contare i periodici a cui era chiamato a collaborare in qualità di commentatore politico e opinionista. Tra i suoi più grandi successi la biografia su ‘Cagliostro’ (Rizzoli), con cui si aggiudicò il premio Bancarella nel 1973. Il suo humour spiccava però soprattutto in quei libri dedicati al rapporto di coppia: ‘La vita è troppo bella per viverla in due (breve corso di educazione cinica)’ e ‘L’amore è eterno finché dura’. Roberto Gervaso è stato insignito dall’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” dell’Ordine della Minerva. «L’uomo è un condannato a morte che ha la fortuna di non conoscere la data della propria esecuzione», uno dei suoi tanti aforismi. Gervaso, che si è spento ieri, 2 giugno 2020: da oltre vent’anni lottava contro un brutto male.

Addio a Roberto Gervaso: il ricordo di Sergio Mattarella e Silvio Berlusconi

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è mostrato subito vicino alla moglie Vittoria e alla figlia di Roberto Gervaso: «Un uomo di finissima cultura, protagonista, per lunghi anni, del giornalismo e della vita culturale del nostro Paese». Anche Silvio Berlusconi, il presidente di Forza Italia, ha ricordato così l’82enne: «Quella di Roberto Gervaso è una grave perdita per me, per il giornalismo, per l’Italia. Roberto era un amico sincero e generoso, un grande scrittore ma soprattutto un uomo libero. Un uomo con il coraggio delle sue opinioni controcorrente, sempre garbato e signorile, colto e documentato. Mi mancherà, mancherà a tutti gli italiani liberi». leggi anche l’articolo —> Tinin Mantegazza è morto: addio al “papà” di Dodo dell’Albero Azzurro