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Tinin Mantegazza è morto: addio al “papà” di Dodo dell’Albero Azzurro

01/06/2020 18:56 - Aggiornamento 01/06/2020 19:02

Addio a Tinin Mantegazza, scrittore, pittore e scenografo, uno dei volti di spicco del teatro per ragazzi, nonché illustratore e autore di libri per l’infanzia. Se ne è andato anche lui, l’inventore delle “telefiabe”. Tra le tante cose, aveva ideato Dodò, il simpatico uccello a pois giallo dal lungo becco, protagonista di una delle trasmissioni più amate dai bambini: “L’albero azzurro”, che quest’anno festeggia il trentennale. Tinin Mantegazza, originario di Varazze (Savona), che ha vissuto a lungo a Milano, poi a Cesenatico, era stato ricoverato per un malore improvviso all’ospedale Bufalini di Cesena. L’artista, 89 anni, affetto da diabete, si è spento nella serata di ieri, domenica 31 maggio, ma la notizia si è diffusa soltanto adesso.

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Tinin Mantegazza

Tinin Mantegazza è morto, addio al “papà” di Dodo dell’Albero Azzurro: l’artista aveva 89 anni

Un anno fa il Comune di Bagnacavallo (Ravenna) aveva reso omaggio a Tinin Mantegazza con una splendida mostra, ‘Le sette vite di un creativo irriverente’, in collaborazione con la Fondazione Tito Balestra onlus e Accademia Perduta/Romagna Teatri, che ripercorreva la carriera artistica di un genio indiscusso, che ha segnato la cultura italiana del secondo Novecento. Ha collaborato per oltre 18 anni con Enzo Biagi, realizzando i disegni delle schede dei programmi condotti dal giornalista, compreso “Il Fatto”. Ha cominciato prestissimo: attratto soprattutto dagli illustratori del “Corriere dei Piccoli”. La sua carriera ha preso il volo in Rai: era il 1958. Tinin Mantegazza ha firmato importanti programmi per bambini come “Telefiabe” e il già citato “L’albero azzurro”. Del ’59 la vivace galleria La Muffola, che vedeva esposte le opere di pittori, ceramisti, disegnatori e non solo: uno spazio in cui si sono esibiti giovani attori e cantanti del calibro di Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Paolo Poli e Bruno Lauzi. Nel 1962 ha iniziato con la moglie Velia, regista, un lungo percorso artistico nel mondo del teatro d’animazione. Del ’64 la nascita a Milano del cabaret “Cab ’64″ che ha visto Tinin Mantegazza cimentarsi pure come autore ed attore, scenografo e costumista. L’artista ha fondato anche nel 1977 l’Astra, Associazione Teatro Ragazzi e l’anno successivo la compagnia milanese Il Teatro del Buratto.

Tinin Mantegazza

L’inventore delle ‘telefiabe’: una vita la sua dedicata alla letteratura per l’infanzia

Tra i suoi tanti volumi per l’infanzia “La storia di Rosanna detta Cappuccetto Rosso” (Gallucci, 2012) e “I tre porcellini e il lupo puzzone” (Il Ponte Vecchio, 2005). E ancora “La libraia di piazzale Loreto. Vie, piazze e storie di Milano in guerra e liberata” (Corsiero Editore, 2016). Nel febbraio del 2019 Tinin Mantegazza era stato festeggiato al Museo della Marineria di Cesenatico per il suo compleanno. In quell’occasione questi aveva presentato l’ultimo libro di racconti, ‘Restituiamo Roma al Vaticano (con tante scuse)’, edito da Corsiero. leggi anche l’articolo —> Luis Sepúlveda è morto: lo scrittore cileno stroncato dal Coronavirus