Querelata dalla Lega per aver dato voce alla lettera di una telespettatrice che denunciava un “genocidio sanitario” in Lombardia, Federica Sciarelli ha approfittato della puntata di ieri, mercoledì 27 maggio, per replicare direttamente a Chi l’ha visto. «Un onorevole leghista ha detto che devo essere sostituita perché sono stanca. – ha affermato la conduttrice in risposta alle parole di Massimiliano Capitanio – Lo volevo ringraziare per le sue attenzioni e anche rassicurare dicendo che non sono stanca e continuerò a fare inchieste».
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Chi l’ha visto? Federica Sciarelli querelata dalla Lega: «Attaccate me, non la redazione»
«La redazione è fantastica – ha proseguito quindi la Sciarelli difendendo chi lavora alla trasmissione – e io non posso che ringraziarla. Se volete attaccare qualcuno attaccate me che non sono stanca». Le parole della conduttrice arrivano dopo l’annuncio di una interrogazione in Vigilanza Rai, un esposto ad Agcom e una querela nei suoi confronti.
«Tra i tanti esposti alla sua attenzione – aveva detto Massimiliano Capitanio – ce n’è uno in arrivo su cui chiederemmo un suo intervento urgente e perentorio e cioè il fatto gravissimo che si è verificato ieri sera durante la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’, dove assolutamente fuori contesto e fuori dal mandato editoriale, la conduttrice Federica Sciarelli e anche la redazione hanno diffamato la Regione Lombardia, leggendo una mail di una qualunque ascoltatrice, condita di falsità e di iperboli assolutamente inaccettabili in questo momento gravissimo e delicato per la nostra democrazia e tenuta sociale, ha diffamato il partito della Lega attribuendo un reato gravissimo, ovvero l’invito ad impiccare Silvia Romano, ad un esponente della Lega, quando questo cittadino non è assolutamente un tesserato della Lega».
«Redazione e conduttrice hanno deciso di fare sparire la Lega»
Il parlamentare si è espresso in merito a quanto accaduto a Chi l’ha visto come «una delle pagine più buie, vergognose e deontologicamente scorrette nella storia del giornalismo. Alludere al ‘genocidio sanitario’ perpetrato dalla Regione Lombardia in base a una mail diffamatoria e oggettivamente piena di falsità è indegno della tv di Stato e della professione giornalistica… Se redazione e conduttrice, fuori contesto, hanno deciso di diffamare e attaccare la Lombardia e Lega nel tentativo di farci sparire, sappiano che non tollereremo questo squadrismo mediatico. Alle denunce che, spero, arriveranno dalla Regione, si uniranno i nostri esposti all’Agcom e l’intervento in Vigilanza Rai per pretendere il diritto di replica, verificare la veridicità delle mail e chiedere il riscontro giornalistico sul nome del presunto esponente leghista». >> Coronavirus, i numeri di oggi: i malati scendono a poco più di 50mila