Chi sarà il nuovo presidente della Repubblica? “O si arriverà subito ad una figura unitaria alle prime votazioni, oppure si andrà verso uno scontro. Nessuno ha il dominio delle proprie truppe parlamentari, questo non si era mai verificato. Draghi proverà a tutti i costi a diventare il Presidente della Repubblica, anche la risposta molto decisa all’Europa è un modo per acquartierarsi al Quirinale”. Le parole sono di Clemente Mastella, sindaco di Benevento e “vecchia volpe” della politica italiana, ai microfoni di Radio Cusano Campus. Il retroscena. (Continua a leggere dopo la foto)
Chi sarà il nuovo presidente della Repubblica? Mastella: “Draghi, se garantirà che questa legislatura arriverà comunque al 2023”
Sulla partita del Quirinale Clemente Clemente Mastella ha un’idea precisa dello scenario che si va configurando. In tempi molto stretti, considerato che manca poco più di un mese. Le sue parole configurano un retroscena che vuole Mario Draghi molto vicino ad accasarsi sul Colle più alto di Roma. E la candidatura di Berlusconi? Pretattica leghista, che vorrebbe così sgombrare la strada verso il Quirinale per l’attuale premier e, nel contempo, aprire quella del voto anticipato. Ma c’è un ma, e lo spiega bene Mastella.
“C’è una distanza abissale tra il Paese e un Parlamento svuotato che ha perso la sua funzione fondamentale”, ha affermato Mastella. “Un conto è la maggioranza di governo attuale, altro conto è l’elezione del Capo dello Stato che riguarderà quello che accadrà dopo, quando torneranno in campo i partiti. Il problema è che i partiti sono divisi. Non c’è un partito che possa dire che il suo gruppo sia unito, forse solo la Meloni”.
“Nessuno – prosegue nel suo ragionamento Mastella – ha il dominio delle proprie truppe parlamentari, questo non si era mai verificato. Il tentativo di inseguire il Mattarella bis a tutti i costi è dovuto proprio all’incapacità dei partiti di trovare una quadra. Non c’è un regista che possa decidere, anche perché le forze di centrodestra sono in maggioranza relativa rispetto al centrosinistra e il centrosinistra farà di tutto per non perdere”.
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“O si arriverà subito ad una figura unitaria alle prime votazioni, oppure si andrà verso uno scontro. Mi pare evidente che qualcuno perderà e questa sconfitta peserà anche politicamente. Per la prima volta nello Stato repubblicano i gruppi misti sono in maggioranza rispetto ad alcuni partiti tradizionali. Questa è la variante impazzita. Draghi proverà a tutti i costi a diventare il Presidente della Repubblica, anche la risposta molto decisa all’Europa è un modo per acquartierarsi al Quirinale. Non si può non essere d’accordo con quella mossa. I peones, quelli che al momento sono senza patria, vogliono arrivare fino alla fine della legislatura e non voterebbero per Draghi se questo comportasse la fine della legislatura. Se Draghi dovesse garantire che questa legislatura arriverà comunque al 2023 allora diventerà presidente della Repubblica, ci dovrebbe essere una sorta di patto stabilito con le forze di maggioranza per andare avanti anche senza Draghi al governo”.
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Su Berlusconi al Quirinale
Su Berlusconi al Quirinale Mastella sgombra il campo dagli equivoci su cui sta giocando in questo momento soprattutto il Centrodestra che, tuttavia, non ha fatto bene i conti con le ambizioni del Cavaliere. “Se non si troverà la quadra su un riferimento ampio, Berlusconi non è fuori gioco, deve guardarsi dai suoi alleati di centrodestra”, afferma il sindaco di Benevento. “Se il centrodestra è compatto, recuperare 40-50 voti dall’altra parte e nel misto non è difficile. Tant’è vero che Berlusconi sta dando garanzie a tutti dicendo che non si andrà al voto. Dire che Berlusconi è un candidato di bandiera è una sciocchezza. Berlusconi ha due chance: provare a giocare la partita per cercare di vincerla oppure per diventare senatore a vita”, conclude.