In prima visione su Rai 1, domani, domenica 3 gennaio 2021, andrà in onda “Chiara Lubich”, il tv movie di Giacomo Campiotti, con protagonista Cristiana Capotondi. Il film racconta la storia vera della fondatrice del “Movimento dei Focolari” nell’anno del Centenario della nascita della saggista e docente, scomparsa nel 2008. Si tratta di una coproduzione “Rai Fiction – Eliseo Multimedia”, prodotta da Luca Barbareschi. La pellicola è stato girata per la maggior parte in Trentino, fra il capoluogo, Rovereto, Pergine Valsugana e il Primiero, oltre che a Roma e Viterbo.
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Chiara Lubich chi era: Cristiana Capotondi interpreta la fondatrice del “Movimento dei focolari”
«Era una donna dolce, sognante, ma non fragile. Così è riuscita a diffondere il suo pensiero. Aveva una grande capacità di coinvolgimento che mi ha conquistata subito», ha dichiarato a “Tv Sorrisi e Canzoni” Cristiana Capotondi, spiegando cosa l’ha colpita maggiormente della figura di Chiara Lubich. La vicenda è ambientata nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale. Trento è bombardata dagli alleati. La giovane Chiara sceglie così di soccorrere poveri, malati, bambini, arrivando a fondare con un gruppo di amiche fonda il “Movimento ecclesiale dei Focolari”. All’epoca la Lulich aveva solo 23 anni: insegnava ai più piccoli e sognava di laurearsi in filosofia. Quel desiderio presto si trasformò in ben altro: aiutare il prossimo e seguire le parole del Vangelo. «Che tutti siano uno», diventò il versetto del suo cuore. Un motto che oggi più che mai suona forte.
«“Non c’è spina senza rosa”, anche nell’esperienza più dolorosa un segno positivo»
«Di Chiara Lubich mi sono rimaste tante cose nel cuore. La sua frase “Non c’è spina senza rosa”, che ribalta il proverbio “Non c’è rosa senza spine”, cioè anche nell’esperienza più dolorosa si può scorgere un segno positivo, è un vademecum molto utile che porto quotidianamente con me», ha affermato a “Vanity Fair” Cristina Capotondi. «Stiamo vivendo un disagio sociale ed emotivo molto simile a quello della guerra. “Stare tutti insieme” per risolvere il problema che abbiamo e per risollevare la società dopo l’emergenza sanitaria è un incoraggiamento che dovrebbero raccogliere i politici», ha aggiunto l’attrice, che darà volto e voce alla Lubich.
Chiara Lubich chi era: fu osteggiata all’inizio dalla Chiesa
Un omaggio ad una donna che senza dubbio si è spesa tanto per gli altri, ha fatto del bene ai meno fortunati. Di fede cattolica, Chiara Lubich è considerata una figura rappresentativa del dialogo ecumenico, interreligioso e interculturale. Inizialmente osteggiata dalla Chiesa, venne poi compresa, fino a diventare, tra le tante, la prima donna bianca, non musulmana, a parlare nella moschea di Harlem a New York. Nel 1977, al Congresso eucaristico di Pescara, la Lubich disse: «La penna non sa quello che dovrà scrivere, il pennello non sa quello che dovrà dipingere e lo scalpello non sa ciò che dovrà scolpire. Quando Dio prende in mano una creatura per far sorgere nella Chiesa qualche sua opera, la persona scelta non sa quello che dovrà fare. È uno strumento. E questo, penso, può essere il caso mio». L’Unesco le ha conferito il Premio per l’Educazione alla pace 1996. Clicca Qui per leggere tutta la storia di Chiara Lubich. Leggi anche l’articolo —> “Andreotti-Diario Privato”, stasera su Nove il documentario sulla sua vita