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Ciontoli nuovo processo, Federico (irriconoscibile) in aula: «Ho paura che qualcuno mi spari»

08/07/2020 21:39 - Aggiornamento 10/07/2020 11:13
Ciontoli nuovo processo, l’Appello per l’omicidio di Marco Vannini è iniziato. Oggi 8 luglio 2020 in Corte d’Appello a Roma dei quattro imputati si è presentato solo Federico Ciontoli ed ha rilasciato dichiarazioni spontanee. Una dichiarazione fiume, la sua. Visibilmente dimagrito è arrivato in tribunale stamani con il volto coperto da grandi occhiali da sole e dalla mascherina. Lunghi capelli raccolti sulla nuca con un codino. La stampa assiepata ha ripreso il suo ingresso nel palazzo di giustizia, le foto del suo passaggio presenti in questo articolo le ha pubblicate in esclusiva Quarto Grado nella sua pagina Facebook ufficiale.
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Ciontoli nuovo processo: Federico Ciontoli parla in aula

Federico ha detto: “Non c’era niente che mi spinse a non credere in quello che mio padre chiamò ‘colpo dʼaria’, del cui significato non mi interessai più di tanto essendo stato solo uno scherzo”. “Mio padre diceva che Marco si era spaventato per uno scherzo, e io gli credetti perché non c’era nessuna ragione per non farlo”. La sua una “Dichiarazione vergognosa, nemmeno una parola per Marco”, ha commentato la mamma di Vannini a fine udienza.

“Chiamai subito i soccorsi”

“È stato fino ad oggi ripetutamente detto, solo sulla base di supposizioni, e questo è presente addirittura in alcuni atti processuali, che anche a costo di far morire Marco io avrei nascosto quello che era successo. La verità è che io ho chiamato i soccorsi pensando che si trattasse di uno spavento, figuriamoci se non l’avrei fatto sapendo che era partito un proiettile”, ha poi aggiunto Federico nel fornire ancora una volta la sua versione dei fatti.

“Se avessi voluto nascondere qualcosa – ha precisato – perché avrei chiamato subito l’ambulanza di mia spontanea volontà dicendo che Marco non respirava e perché avrei detto a mia madre che non mi credevano e di fare venire i soccorsi immediatamente? Vi prego: non cadete in simili suggestioni che sono totalmente contraddette dalla realtà”, ha spiegato.

“Ho paura che qualcuno mi spari”

“Per tre interminabili anni sono uscito ogni giorno da casa per andare a lavorare e ho camminato perseguitato dall’immagine di qualcuno che potesse venire e spararmi alla testa spinto da quello che si diceva su di me in televisione”.

Federico ha detto di non temere la eventuale condanna: “Sono qui non per paura di essere condannato, ma perché la verità è quello che ho sempre raccontato. Per anni sono sceso per strada con la certezza che qualche giornalista mi sbarrasse la strada, mi pedinasse o bloccasse la portiera dell’auto per non farmi partire e forzatamente cercasse di estorcere un’intervista, come ormai avveniva abitualmente”. La difesa dei Ciontoli ha chiesto e ottenuto di ammettere la testimonianza di Viola Giorgini, la fidanzata di Federico, assolta già in primo grado. L’udienza del processo è stata rinviata al prossimo 9 settembre. Potrebbe interessarti anche —> Marco Vannini, suppliche strazianti inascoltate: ripulito l’audio dei Ciontoli

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