La situazione sta progressivamente migliorando, ma ancora troppo lentamente per poterci permettere un allentamento delle restrizioni generali: il nuovo documento dell’Istituto superiore di sanità fornisce proprio questo quadro. Calano i contagi, così come i ricoverati per Covid negli ospedali, ma i numeri sono ancora piuttosto alti. “E’ necessario ridurre rapidamente il numero di casi anche con misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale”, si legge infatti nel testo. Come ogni venerdì, oggi comunque è il giorno della modifica del colore: vediamo quindi quali regioni cambiano la fascia a partire da lunedì.
Colore regioni oggi quali cambiano: tre rimangono rosse
“La ormai prevalente circolazione in Italia di una variante virale caratterizzata da una trasmissibilità notevolmente maggiore impone un approccio di particolare cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia”, si legge inoltre nel documento. Cosa significa questo? Che probabilmente per il momento non ci saranno ancora zone gialle, e l’Italia rimarrà o arancione o rossa. Come ogni venerdì, il giorno che determina il cambio colore delle Regioni è proprio oggi, vediamo quindi quali rimarranno nella zona ad alto rischio e quali in quella medio-alta. L’ordinanza ufficiale ufficiale deve ancora arrivare, quasi sicuramente però Sardegna, Puglia e Valle D’Aosta rimarranno in zona rossa. La Campania, invece, dovrebbe aggiungersi a tutte le altre che già sono in zona arancione.
Dal monitoraggio, poi, emerge il miglioramento per quanto riguarda i contagi: l’indice Rt infatti continua a calare, e a oggi è pari a 0.85. La scorsa settimana, invece, era 0,92. Inoltre, anche l’incidenza settimanale sta diminuendo: ora è pari a 160,5 casi per 100 mila abitanti (nel periodo dal 5 all’11 aprile). Nei sette giorni precedenti, invece, era di 210,8 per 100 mila abitanti. Ci sono segnali positivi, ma ancora siamo lontani dai 50 casi per 100 mila abitanti che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale del tracciamento dei casi e dei loro contatti. A continuare a preoccupare è la pressione sugli ospedali: il tasso si occupazione a livello nazionale è ancora al di sopra della soglia critica in terapia intensiva, perchè è pari al 39%. Ma anche in area medica, perché è del 41%, l’1% in più rispetto alla soglia critica.
Questa settimana, però, sono stati registrati segnali di diminuzione: il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è passato da da 3.743 (6 aprile) a 3.526 (13 aprile). I pazienti Covid ricoverati nei reparti di area medica sono scesi da 29.337 a 26.952 nello stesso periodo.
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Colore regioni oggi quali cambiano, gli indici Rt
Sono ancora cinque le Regioni con un indice Rt maggiore di 1: Basilicata, Sardegna, Sicilia, Toscana e Valle D’Aosta. La Sardegna, addirittura, secondo il monitoraggio ha una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Mentre Sicilia e Valle D’Aosta hanno invece una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. In ogni caso, il monitoraggio afferma che si osserva “un’ulteriore diminuzione del livello generale del rischio”, con solamente la Calabria che registra un livello di rischio alto. L’Abruzzo, la Campania, il Veneto e la Provincia di Bolzano, invece, hanno una classificazione di rischio basso. Tutte le altre, poi, rientrano nella fascia di rischio moderato.
Inoltre, “si osserva una forte diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione”. Negli ultimi sette giorni, infatti, sono 32.921 contro i 46.302 della settimana precedente. Questo significa che il tracciamento rincomincia a dare qualche segnale positivo: un nuovo contagiato su quattro viene diagnosticato attraverso l’attività di screening. Aumenta anche l’attività di tracciamento dei contatti: 37% a fronte del 34,9%. Sembra sia in leggero calo, invece, il numero di casi rilevati tramite la comparsa dei sintomi: 38,1% contro 39,6%. >> Tutte le notizie di UrbanPost