Come fermare Putin? Su «Formiche» l’analisi del generale Mario Arpino, che sottolinea i fattori che, militarmente parlando, non consentono allo zar russo di cantare vittoria. Cosa rischia di far fare una brutta figura al leader del Cremlino? Presto detto. «Primo, la migliore pianificazione, sia pure in preponderanza di forze, non si realizza mai al di là del cinquanta per cento. Questo, per il semplice motivo che difficilmente il nemico si comporta come piacerebbe a noi. Lo abbiamo verificato direttamente sul campo anche noi trent’anni fa, operando in Desert Storm. Il resto è affidato alla flessibilità ed alla libertà di manovra dei comandanti. Ma la struttura militare russa ricalca ancora quella sovietica, che certo non brillava per capacità di delega», ha spiegato.
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Come fermare Putin, l’analisi di Mario Arpino: «C’è un generale che può spuntarla»
«Secondo, il tempo che passa per i russi è un collaboratore inaffidabile, e vedremo perché. Terzo, vincere le battaglie è certamente indispensabile, ma ciò non sempre è sufficiente a vincere davvero la guerra. Per esempio, vincere e poi finire i propri giorni in carcere per ordine di un Tribunale internazionale non è quello che si suole definire il migliore dei risultati», ha proseguito Arpino. A frenare Putin potrebbe essere proprio «il generale Tempo»: «Questo ha giocato alla compagine militare russa un pessimo scherzo. Quando Putin ha giudicato finalmente realizzata la congiuntura minima necessaria per passare all’attuazione del suo piano, ormai di tempo ne era passato troppo e la situazione era cambiata. I militari, lontani per mesi e mesi dagli acquartieramenti e scomodamente appollaiati per settimane su camion, carri armati e semoventi, ignari di cosa stessero facendo, per quanto trmpo avrebbero dovuto farlo e perché, stavano perdendo mordente».
«Se continua così, cadrà da solo e come per Mladic e Milosevic…»
«L’Ucraina è grande: riuscirà la Russia, in queste condizioni e in questo clima, a mantenere un’occupazione permanente? Rischiano una gran brutta figura, e Putin non se lo può permettere. Perché i suoi capi militari, ed i tanti concittadini che, oppressi e ormai affamati, guardano con invidia verso Occidente, potrebbero decidere di non permettere all’”uomo solo” di portarli alla rovina. (…) Se continua così, cadrà da solo e come per Mladic e Milosevic, si avvicina il momento dei Tribunali internazionali», ha concluso il generale Arpino su «Formiche». Leggi anche l’articolo —> Per fermare Putin le sanzioni non bastano: parla lo storico Niall Ferguson
