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Castellacci (ex medico Nazionale): “Eriksen? La sua carriera potrebbe essere compromessa”

17/06/2021 10:17 - Aggiornamento 19/02/2024 11:39

Come sta Eriksen? “La sua carriera potrebbe essere compromessa”. A sbilanciarsi in questo giudizio piuttosto negativo non è uno qualsiasi ma Enrico Castellacci, medico della Nazionale italiana campione del mondo nel 2006. (Continua a leggere dopo la foto)

come sta eriksen

Intervenuto ad “Azzurro Italia” su Cusano Italia Tv, Castellacci ha dedicato parole entusiaste alla Nazionale di Roberto Mancini, reduce dal secondo successo consecutivo a Euro2020 con un netto 3-0 rifilato alla Svizzera. “Questa è una squadra forte, messa bene in campo e quando le si dà campo diventa devastante”, ha affermato. Poi è tornato a parlare del drammatico malore occorso in campo a Christian Eriksen, centrocampista della Nazionale danese e dell’Inter, sabato scorso.

Come sta Eriksen? Gli ultimi aggiornamenti sulle condizioni di salute

Come sta Eriksen oggi? Il 29enne danese, nella sua stanza di ospedale a Copenaghen invasa dalle bandiere, mostra segni di recupero. Lo staff medico è impegnato in una serie di esami clinici, che tutti prevedono piuttosto lunga, per comprendere cosa gli sia accaduto all’improvviso in campo. Eriksen dopo i test dovrebbe comunque essere dimesso dall’ospedale e potrebbe accadere già nella giornata di domani. Ma serviranno almeno altre 12 ore per avere conferme in proposito.

“Queste situazioni purtroppo possono accadere perché alcuni tipi di patologie non sono rilevabili con i test d’idoneità che normalmente si fanno”, ha osservato Enrico Castellacci, medico della Nazionale di calcio campione del mondo nel 2006 . “I test d’idoneità in Italia sono all’avanguardia, mi ricordo quando ci fu il caso Puerta in Spagna El Globo scrisse: probabilmente in Italia non sarebbe molto. Questo fa capire la serietà con cui vengono fatti i test d’idoneità in Italia”.

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Castellacci su Eriksen: “Se dobbiamo essere onesti, la sua carriera potrebbe essere compromessa”

“Partendo da questo presupposto – prosegue l’ex responsabile medico azzurro –  con i test d’idoneità evidentemente questa patologia non poteva essere rivelata. Se potrà tornare a giocare? Se dobbiamo essere onesti, dobbiamo dire che la sua carriera potrebbe essere compromessa. Se è una patologia che per i protocolli può permettere di riprendere a giocare ben venga, sarei veramente felice”.

“Ma qualora ciò non dovesse succedere –  prosegue Castellacci – la riflessione che dobbiamo fare è che in pochi minuti è passato dalla morte alla vita e questo ci deve far comunque sorridere. Blind? Lui gioca con un defibrillatore sottocutaneo, qualora avesse un’aritmia partirebbe questo defibrillatore per reinstaurare il ritmo sinusale, evidentemente dove gioca hanno ritenuto che questo sia sufficiente a non far rischiare niente al giocatore. Mi auguro che il buonsenso e la ratio medica prevalgano sempre”.