Arriva su WhatsApp una nuova funzione rivoluzionaria per gli utenti: la possibilità di inviare file – di dimensioni fino a 2 GB – condividendoli tra due telefoni attraverso la connessione Bluetooth, dunque bypassando Internet. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come funziona la condivisione Bluetooth su WhatsApp
La condivisione di file su WhatsApp, già oggi, è possibile ma solo passando dai server di Meta: l’utente A apre l’app e invia un allegato all’utente B, che lo riceverà dopo che tale file è stato caricato sui server, inviato e poi scaricato sul telefono. Vediamo, ora, cosa cambia. Per utilizzare l’opzione bluetooth i due telefonini devono essere fisicamente vicini. L’utente può scegliere se essere visibile o meno agli altri utenti WhatsApp nelle vicinanze e l’app di WhatsApp deve essere aperta per tutto il tempo del trasferimento, sia per chi riceve che per chi invia. I trasferimenti saranno, come le chat, crittografati end-to-end per garantire la sicurezza dei dati. Inoltre, la funzione mostra solo i nomi utente di chi invia e di chi riceve i file, senza rivelare i numeri di telefono.
Tra le altre novità recenti, ci sono anche il nuovo limite di 2 GB per i trasferimenti, la possibilità di inviare video in HD e la possibilità di inviare fino a 100 foto e video alla volta. (Continua a leggere dopo la foto)
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Quando sarà disponibile la nuova funzione di WhatsApp
WhatsApp non ha ancora comunicato quando questa funzione sarà disponibile per tutti gli utenti, ma è probabile che venga rilasciata in un prossimo aggiornamento, in accordo con quanto riporta Libero Tecnologia. Il “Quick Share” dovrebbe essere disponibile su tutti i dispositivi Android a febbraio e sarà in competizione con AirDrop di Apple, che offre una funzione di condivisione dei file simile per i dispositivi iOS e macOS. (Continua a leggere dopo la foto)
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Condivisione Bluetooth su WhatsApp: i vantaggi
I vantaggi che derivano da questa novità sono molteplici, a partire da una maggiore tutela della privacy: i file che inviamo non passano dai server di Meta, dunque non ci possono essere delle copie salvate. Teoricamente, neppure la magistratura o le forze dell’ordine giudice potranno mai visualizzarli (a meno che non entri fisicamente in possesso di uno dei telefoni che si sono scambiati i file).
Poi c’è da considerare l’universalità dell’app di WhatsApp, presente oggi su due miliardi di utenti in tutto il mondo.
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