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Condizionatori e frigoriferi: cosa cambia con la nuova legge Ue

18/01/2024 13:54 - Aggiornamento 20/01/2024 19:13
ue rottamazione condizionatori frigoriferi 2024

Nuova legge Ue, rottamazione di condizionatori e frigoriferi – L’Unione europea ha preso una decisione, ma in realtà non pare affatto una buona notizia: niente più frigoriferi e condizionatori d’aria, arriva la stretta “Green”, lungo la scia della controversa Direttiva Energy performance of building directive che riguarda l’efficientamento energetico degli immobili. Il Regolamento Ue è assai recente e ancora poco conosciuto: il 16 gennaio 2024 è stata presa la decisione finale.
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È vietato l’uso di frigoriferi e condizionatori d’aria con freon. Anzitutto precisiamo che per “freon” una famiglia di composti chimici: gli apparecchi che utilizzano gas fluorurati, come appunto i frigoriferi e impianti di condizionamento dell’aria, dovranno essere sostituiti in base alle nuove normative. (Continua a leggere dopo la foto)
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Ce lo chiede l’Europa

Questa decisione avrà un impatto significativo sul settore dei condizionatori, così come su altre tecnologie quali le caldaie a gas, le pompe di calore e gli impianti di refrigerazione stazionari e mobile. L’obiettivo, quello ufficiale, dell’Unione europea è di eliminare ogni elettrodomestico inquinante. Inquinante quanto può esserlo un frigorifero o una caldaia, ci sentiamo di aggiungere, ma tant’è. Ce lo chiede l’Europa. Entriamo nel dettaglio della nuova normativa. A partire dal 2050, nessuno dei gas fluorurati attualmente utilizzati nei frigoriferi, negli impianti di condizionamento dell’aria o nelle pompe di calore sarà consentito. Inoltre, sarà vietata la vendita di prodotti contenenti gas fluorurati come refrigeranti. Ora la palla passa agli Stati membri.
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Gli obiettivi da raggiungere

Dopo l’accordo provvisorio raggiunto con il Consiglio lo scorso ottobre, l’Europarlamento ha approvato a grande maggioranza (457 favorevoli, 92 contrari e 32 astensioni) le nuove norme in materia di emissioni. La Commissione europea, dunque, ha accolto con favore la decisione del Parlamento europeo, che “impedirà l’emissione di 500 milioni di tonnellate di gas fluorurati – è stato comunicato – e sostanze che riducono lo strato di ozono entro il 2050“. Sicché i produttori di pompe di calore, condizionatori d’aria e altri elettrodomestici definiti inquinanti hanno tempo sufficiente per apportare modifiche ai dispositivi. Ciò dovrebbe contribuire al conseguimento degli obiettivi climatici dell’Ue di ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Si diceva in apertura che non è esattamente una buona notizia. Basti pensare al settore della manutenzione e riparazione dei climatizzatori, che da solo contribuisce all’economia italiana nell’ordine dello 0,5%, generando un volume d’affari di circa 8 miliardi di euro e impiegando fino a 140.000 lavoratori.
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Gli elettrodomestici “inquinanti”

Le caldaie a gas, le prima che finiscono sotto la scure della tecnocrazia comunitaria, non saranno più in vendita dal 2029, e tra il 2025 e il 2026 non saranno nemmeno più disponibili gli incentivi per il loro acquisto. Incentivi che, però, resteranno disponibili per l’installazione di tecnologie alternative sostitutive. Seguiranno, con passaggi graduali, le cucine a gas, che verranno “rottamate” in favore delle cucine a induzione, meno inquinanti e che, peraltro riducono i tempi di cottura. (Continua a leggere dopo la foto)

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Le caldaie

Come detto, entro il 2029 dovrebbe scattare lo stop alla vendita di caldaie a gas. Il tutto per privilegiare, invece, idrogeno e biocombustibili, secondo il RepowerEu, il Piano messo a punto dalla Commissione Europea. Rendere gli Stati Ue indipendenti dalle forniture della Russia, ancora impegnata nella guerra in Ucraina, incide anche sui nostri elettrodomestici, dunque.  

I condizionatori

Anche i condizionatori si basano sull’utilizzo degli idrofluorocarburi, tra i maggiori responsabili delle emissioni di gas ad effetto serra, come si legge sul portale Investireoggi. È a rischio addirittura l’80% dei condizionatori in uso alle famiglie italiane. L’obbligo di sostituire questa tipologia di impianti è già scattato: a partire dal primo gennaio 2024.

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