L’articolo 42 del decreto legislativo numero 151 del 26 marzo 2001 contiene le disposizioni, i limiti, i beneficiari e i requisiti generali del congedo straordinario, una misura importante per le famiglie italiane, che è stata confermata dall’Inps anche per il 2020. Ma di che si tratta? Consiste in un’indennità che spetta a tutte quelle persone che si occupano della cura di un familiare affetto da una grave forma di disabilità accertata. Il congedo, che è un periodo che registra un’assenza dal lavoro, secondo le normative vigenti può essere impiegato per massimo due anni continuativi. La misura è riservata ai dipendenti privati in possesso di determinati requisiti. Come fare per ottenerlo? Qual è il corrispettivo economico? Le novità del 2020 riguardano proprio gli importi.
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Congedo straordinario Inps 2020, cos’è e come funziona: i requisiti necessari
Il congedo straordinario consente al beneficiario di ottenere un massimo di 100 euro aggiuntivi al giorno che vengono, però, calcolati sulla base della retribuzione percepita nel mese precedente alla richiesta del congedo. L’ammontare annuale complessivo è di 36.645 euro. Per presentare la richiesta all’Inps bisogna essere lavoratori dipendenti privati, impiegati anche per un periodo part-time. È necessario che la persona disabile per la quale viene prestata assistenza presenti una patologia considerata grave ai sensi dell’articolo 3 comma 3 della legge 104 del 1992 e che tale malattia venga certificata e riconosciuta dalla Commissione Medica Integrata ASL/INPS. Infine, il familiare per il quale si presta assistenza deve trovarsi sotto lo stesso tetto della persona che inoltra la domanda e che darà aiuto. In vista dell’inizio della scuola il congedo straordinario quest’anno è stato esteso anche ai genitori con un figlio fino a 14 anni che deve rispettare il periodo di quarantena causa Covid.
Per i legami di parentela stabilito un certo ordine di priorità
Concludiamo con qualche altra informazione utile. I periodi di congedo straordinario non vengono considerati o computati alla maturazione di ferie, al trattamento di fine rapporto o all’ottenimento della tredicesima. In caso di congedo, infatti, è l’Inps stessa a coprire una contribuzione figurativa. Ed esistono poi determinati legami familiari per i quali l’Inps ha stabilito un certo ordine di priorità nell’erogazione del congedo straordinario. Alla sommità di quest’immaginaria piramide si colloca il coniuge, al secondo posto i genitori della persona disabile; il figlio (o i figli) della persona convivente con il disabile; uno dei fratelli della persona o familiare entro il terzo grado di parentela. Infine può beneficiare del congedo straordinario anche un figlio non ancora convivente con la persona disabile che necessita le cure, ma soltanto se la coabitazione è in fase di definizione nel prossimo futuro. Ma devono essersi esaurite tutte le opzioni citate in precedenza.
Congedo straordinario, come inoltrare la domanda
Per inoltrare la richiesta bisogna recarsi sulla pagina ufficiale dell’Inps, accedendo con le proprie credenziali. Oppure occorre rivolgersi ai CAF o ai Patronati locali. Un’altra possibilità ancora è di chiamare il numero del Contact center dell’Inps (al numero 803 164 – gratuito da rete fissa oppure al numero 06 164 164 – a pagamento da rete mobile). Clicca qui per leggere tutte le notizie utili di Urbanpost