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Artisti contro Conte e quel suo «Ci fanno divertire»: «Offesa profonda e irrispettosa»

15/05/2020 11:04

Pensava forse di fare un complimento il premier Conte quando nella conferenza sul Decreto Rilancio di mercoledì sera si è espresso sugli artisti con la tanto contestata frase: “Ci fanno tanto divertire”. Non avrebbe probabilmente immaginato di finire nella bufera proprio per queste parole. L’espressione, diventata virale sui social, è stata ripresa tra ironia e sdegno proprio da quegli artisti che, dall’inizio della pandemia, lottano quotidianamente per veder riconosciuti i propri diritti. Nell’affrontare l’argomento legato ai fondi da destinare alla cultura, il presidente del Consiglio ha dichiarato: “Abbiamo un occhio di attenzione per i nostri artisti, che ci fanno tanto divertire e ci fanno tanto appassionare”.

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conte artisti fanno divertire

Conte: “Artisti ci fanno divertire, bufera social

Si sono appassionati particolarmente, fino ad accendersi, innanzi a queste parole: innumerevoli i messaggi degli artisti sui social, scaldatisi alla definizione di Conte. Da Carolina Crescentini al compagno Francesco Motta, da Luca Bizzarri a Vittorio Sgarbi. Ma se il comico genovese si è limitato a riportare con evidente ‘perplessità’ le parole del premier, diversa è stata la reazione degli altri. A partire dall’attrice Carolina Crescentini: “So’ contenta che facciamo tanto divertire e appassionare, – scrive la quarantenne romana – ma Conte ricordati che senza ‘sto intrattenimento placa emozioni c’era la guerra civile sotto casa”.

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“Offesa profonda e irrispettosa”

“Non sono sicuro di essere un artista. – fa eco Motta tramite i propri social – Sicuramente non sono uno che ‘ci fa tanto divertire’…”. Usa la carta dell’ironia pungente Pinuccio, inviato di Striscia la Notizia: “Ma i nostri amici artisti, che ci fanno divertire, era inteso tipo i nostri amici cani e gatti che ci scaldano le giornate?”. Più diretto e piccato il critico d’arte: “Offesa profonda e irrispettosa – dice il fumantino Sgarbi – per una categoria che più di ogni altra sta subendo gli effetti di una politica scellerata”.

E intanto, il 12 maggio a Palazzo Chigi erano state consegnate le 10 mila firma raccolte dalle principali riviste di musica classica e associazioni di musica, cultura, spettacolo e impresa per chiedere al premier di “far riprendere al più presto gli spettacoli dal vivo”. “A causa dell’emergenza Coronavirus – si legge nella petizione – lo spettacolo dal vivo si è fermato creando gravissimi risvolti artistici, sociali e occupazionali”. >> Morto Ezio Bosso: chi era il compositore, pianista e direttore d’orchestra scomparso a 48 anni

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