“Conte pagliaccio dicevano…”, da qui il paragone col premier Draghi – Martedì 15 giugno 2021. Tutto un altro film, c’è di mezzo il mare tra il modo di fare comunicazione dell’avvocato del popolo, che ci aveva abituati a continue conferenze stampa e ospitate in tv, e l’ex numero uno della Bce, che invece ha sposato appieno la filosofia del “less is more”. Un po’ troppo forse? Qualcuno continua a chiederselo. Ma la leadership di Draghi, oramai lo si è capito, non regge sul consenso, quanto piuttosto sulla persuasione. E tra le sue ancelle predilette vi è il silenzio, a cui questi non ha rinunciato nemmeno stavolta. Giusto così? Nello studio di Lilli Gruber, ad “Otto e mezzo”, si è parlato a lungo del mix dei vaccini e di AstraZeneca. Ospite della puntata di lunedì 14 giugno 2021 Pierluigi Bersani che ha detto la sua proprio sulla condotta di Draghi in queste ore. Immediato il raffronto col suo predecessore, oggi leader in pectore del M5s, Giuseppe Conte.
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“Otto e mezzo”, Bersani e il paragone inevitabile con Draghi: «A Conte dicevano pagliaccio…»
Ad “Otto e mezzo”, nella puntata andata in onda ieri su La7, la conduttrice ha chiesto agli ospiti se non sia necessario che Mario Draghi si pronunci per rassicurare i cittadini. «Il premier è reduce da un grande successo al G7 e poi al vertice Nato. Non dovrebbe, adesso che è tornato a casa, parlare direttamente alla popolazione?». A replicare alla padrona di casa, Pier Luigi Bersani, che subito si è sentito di fare un confronto con l’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. «Quando parlava Conte e ci metteva la faccia tutti i giorni gli davano del pagliaccio. Magari pensa che è meglio star zitto», ha detto Bersani, che si è poi pronunciato sulle riaperture: «Chiederei a Draghi di pronunciarsi più nettamente quando dentro al governo viene fuori il pollaio. Oggi ho letto che Matteo Salvini dice: ‘Il primo luglio bisogna riaprire le discoteche’. Qui ognuno fa il suo programma».
Il tema delle riaperture e il problema della variante Delta
Come dovrebbe comportarsi Draghi? Bersani non ha dubbi: «Deve dire ‘state zitti, sulle riaperture decidiamo noi’. Come in Inghilterra». Nel Regno Unito, infatti, la variante delta, quella indiana, ha costretto il primo ministro Boris Johnson a rimandare la data delle riaperture di un mese. Una situazione che desta particolare preoccupazione. A tal proposito lo stesso premier, replicando ad un giornalista nel corso della conferenza stampa al termine del G7 in Cornovaglia, ha detto: «Noi facciamo il tampone a chi entra in Italia. Se dovessero ricominciare ad aumentare i contagi, anche noi dovremmo reinserire la quarantena per chi arriva dall’Inghilterra, ma questa situazione al momento non c’è, non ci siamo ancora». Non è tempo di ripensamenti: «Per ora non c’è motivo di pensare che questo possa succedere», ha affermato Draghi. Leggi anche l’articolo —> Conte “rema” contro Draghi, retroscena post G7: la contromossa di stampo renziano