Decreto Sostegni bis – contributi a fondo perduto. C’è tempo fino al 28 maggio per presentare la domanda per il contributo a fondo perduto per i soggetti titolari di partita IVA che svolgono attività d’impresa, arte o professione, nonché per gli enti non commerciali e del terzo settore. Ecco come presentare la domanda per i contributi a fondo perduto.
Contributi a fondo perduto: presentare la domanda
Le istruzioni per la compilazione del modello sono pubblicate sul portale delle Entrate ed è stata predisposta anche una specifica Guida. La trasmissione telematica dei dati contenuti nell’istanza può essere eseguita mediante l’applicazione desktop telematico o tramite il servizio web, disponibile nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” del sito dell’Agenzia delle Entrate.
Per presentare l’istanza, è necessario inserire nel modello i dati relativi ai requisiti, scegliere la modalità di fruizione del beneficio, tenendo a mente che si tratta di una scelta irrevocabile (ricevere il versamento in denaro oppure utilizzare il bonus come credito d’imposta), indicare l’IBAN per il versamento (deve individuare un conto corrente intestato o cointestato al soggetto che richiede il contributo, identificato tramite il codice fiscale), il codice fiscale del richiedente o del rappresentante legale (per esempio in caso di impresa). E’ anche possibile chiedere il contributo per un soggetto deceduto, inserendo anche il codice fiscale dell’erede.
Requisiti di fatturato
Per la parte sui requisiti di fatturato, le regole sono indicate nelle istruzioni, che spiegano come verificare il tetto (è quello indicato in dichiarazione dei redditi) e come calcolare la media mensile dei ricavi 2020/2019. Anche le attività che hanno aperto dopo il primo gennaio 2019 devono compilare questi campi. Se non lo fanno, la media mensile sarà considerata pari a zero (in questo caso spetta il contributo minimo, pari a mille euro per le persone fisiche e 2mila euro per le persone giuridiche).
Dopo la domanda
Dopo aver inviato la domanda, si riceve un messaggio che contiene il protocollo telematico. Viene anche fornita una prima risposta, che può essere di scarto (in caso di controlli negativi), oppure di presa in carico dell’istanza. In caso di errori, il contribuente può trasmettere un’istanza sostitutiva ma solo fino al momento in cui viene erogato il contributo. Dopo qualche giorno, arriva una risposta definitiva sulla base di controlli più approfonditi sulla domanda. Una risposta di scarto se l’esito delle verifiche è negativo, di sospensione se si necessita di ulteriori controlli o di accoglimento se i requisiti risultano confermati. In caso di esito positivo arriva quindi il mandato di pagamento o il riconoscimento del credito d’imposta.
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Chi NON ha diritto ai sussidi
Il contributo non spetta:
• ai soggetti che hanno attivato la partita IVA dopo il 23 marzo 2021. Tale esclusione non opera per l’erede che ha aperto una partita IVA successivamente a tale data per proseguire l’attività del de cuius, titolare di partita IVA prima di tale data;
• ai soggetti la cui attività risulti cessata alla data del 23 marzo 2021;
• agli enti pubblici di cui all’art. 74 del TUIR;
• agli intermediari finanziari e società di partecipazione di cui all’art. 162-bis del TUIR >> Tutte le news di UrbanPost