E’ ancora troppo presto per allentare altre misure: Speranza e il governo Draghi continuano a preferire la linea del rigore, andando contro quindi al fronte centrodestra-Renzi che, al contrario, vorrebbe maggiori riaperture. Non se ne parlerà, almeno, fino alla prossima settimana: l’esecutivo vuole valutare un altro monitoraggio, poi se possibile intervenire. Quindi nessuna risposta alla domanda: “Ma quando finisce il coprifuoco?” e alle tante altre sulle riaperture. Le modifiche verranno posticipate un’altra volta, scaturendo l’ira di molti cittadini e anche di una parte di governo.
Coprifuoco quando finisce, il governo temporeggia
Salta perciò la cabina di regia in programma per venerdì 14 maggio, quella in cui si sarebbe dovuto parlare, tra le altre cose, di coprifuoco e di riaperture. E questa decisione non trova di sicuro il sostegno del centrodestra, che anche ieri durante la riunione convocata per discutere del Decreto Sostegni bis ha sottolineato la necessità di rivedere l’agenda di governo. Temporeggiare però non servirà a molto: già oggi durante la conferenza Stato-Regioni non mancheranno le pressioni. I presidenti dei territori spingono perchè il coprifuoco venga posticipato almeno di un’ora, così da poter lasciare un po’ di respiro in più agli imprenditori. In particolare ai bar e ai ristoranti. Il centrodestra, poi, ha anche presentato una mozione al Senato a firma Gerini, Romeo, De Poli e Romani per chiedere a Palazzo Chigi di “superare l’attuale regime del coprifuoco” e “prevedere un’anticipazione delle riaperture e della ripresa delle attività previste per giugno e per luglio”.
Anche il Partito Democratico si sta unendo alle critiche. I dem, infatti, si sono detti ora favorevoli a discutere di riaperture “se i numeri migliorano e se la campagna vaccinale prosegue a ritmi serrati”. Dalla parte del centrosinistra, però, Ettore Licheri, capogruppo del M5S al Senato, impone un picchetto: “La priorità è superare il Covid e far ripartire il Paese, rivedendo il coprifuoco e andando avanti con le riaperture, guardando i dati sanitari, ma senza propaganda”.
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Da destra a sinistra si chiedono quando finisce il coprifuoco
Insomma: va bene lottare per le riaperture e il coprifuoco, ma senza fare una perenne campagna elettorale. “Basta alle bandierine ideologiche” agitate dai partiti. “Non si tratta di piantare bandierine”, ha risposto immediatamente Anna Maria Bernini, presidente dei Senatori di Forza Italia. “Quaranta miliardi di perdite in un anno sono un salasso paragonabile a una maximanovra, con effetti devastanti anche per l’erario. La nostra è una mozione di buon senso”, ha continuato poi. Le critiche arrivano da dentro tanto quanto da fuori: domani anche Fratelli D’Italia presenterà una mozione in Senato per impegnare il governo su quattro punti fondamentali. Rimuovere il coprifuoco alle 22, rendere le mascherine obbligatorie all’aperto soltanto quando non è possibile rispettare il distanziamento, rimuovere il limite per le visite ad amici e parenti.
E infine, permettere l’immediata riapertura delle attività commerciali, delle palestre e dei luoghi di cultura”.
“Sulle chiusure Draghi è più rigido di Conte”, ha commentato la leader del partito all’opposizione Giorgia Meloni. E’ chiaro, poi, che il tema delle riaperture e del coprifuoco ormai stia coinvolgendo tanto la destra quanto la sinistra. Italia Viva, infatti, a sua volta ha depositato una mozione in Senato sulla questione, sull’accelerazione del Green pass. E questo riempie di soddisfazione Matteo Salvini, che già sente il sapore della rivendicazione di una vittoria. “Finalmente, almeno a parole, tutti si dicono pronti a rivedere chiusure, divieti e coprifuoco come noi chiediamo da tempo. Attendiamo i fatti. La nostra posizione è riaprire con buonsenso, per tutelare il diritto al lavoro di giorno e di sera”. >> Tutte le notizie di UrbanPost