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Coronavirus più di 1000 morti e oltre 45 mila contagi in tutto il mondo

12/02/2020 09:42

L’allerta Coronavirus non è ancora rientrata, anzi è più alta che mai. Tutti i paesi europei stanno adottato misure di sicurezza per evitare l’espandersi del contagio. Nonostante questo le persone che sono state contagiate sono più di 45 mila a livello globale. Secondo i dati della John Hopkins il picco dei contagi, fuori dall’Asia, risulta in Germania, con 16 contagiati, seguita da Australia (15) e Stati Uniti (13), mentre l’Italia è ferma a 3. Le persone che sono state contagiate e che sono guarite sono 4.850, delle quali 2.639 nella sola provincia di Hubei. Un’altra notizia che rassicura è che nonostante il virus non si sia ancora fermato, sta comunque rallentando la sua diffusione.

Coronavirus

Coronavirus misure di sicurezza

Al momento sono 710 i voli internazionali che sono attualmente operativi tra la Cina e 46 Paesi. La Civil Aviation Administration of China ha sollecitato la comunità internazionale a seguire le raccomandazioni degli organismi multilaterali e “a considerare con grande attenzione l’adozione” di eventuali misure restrittive. Nel frattempo negli aeroporti italiani sono presenti misure precauzionali per tutti i voli. Lo staff misura la temperatura a tutti i passeggeri prima di farli uscire dalla zona sicura dell’aeroporto. L’attenzione in Italia è molto alta, nonostante sia uno dei paesi con meno contagi.

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Stop General Motors

La General Motors ha invece annunciato uno stop momentaneo delle attività in Corea Sud. Lo stop avverrà la prossima settimana per la carenza di componenti dalla Cina. Il blocco degli impianti per limitare la diffusione del coronavirus ha colpito la produzione. Due linee di assemblaggio di Gm Korea di Bupyeong, capace di produrre 400mila veicoli annui, chiuderanno lunedì e martedì per la mancanza di componenti legate all’elettronica.

La diffusione del coronavirus cinese ridurrà la crescita del Pil statunitense all’1% nel primo trimestre contro il 2,2% precedentemente stimato. Lo prevede Standard & Poor’s, indicando che il grosso dell’impatto sull’economia del coronavirus riguarderà i primi tre mesi del 2020.

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