25 marzo 2020 – Coronavirus Italia ultime news. Questa mattina il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha accusato sintomi febbrili. Per questa ragione a scopo precauzionale, il 55enne ha lasciato la sede del Dipartimento. La lieve indisposizione, come rende noto la stessa Protezione Civile, a partire da oggi, fino a data da destinarsi, comporta la sospensione della quotidiana conferenza stampa sull’emergenza Covid-19 delle ore 18.
Coronavirus, Angelo Borrelli primi sintomi febbrili: sospesa conferenza stampa delle 18
Non ci sarà il consueto appuntamento delle 18 con la conferenza stampa del Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli. Il funzionario, stamani, ha accusato sintomi febbrili ed è stato fatto un nuovo tampone per scansare l’ipotesi di contagio da coronavirus. Borrelli si era già sottoposto al test giorni fa ed era risultato negativo. Nonostante la conferenza stampa del tardo pomeriggio con l’aggiornamento dei dati sull’emergenza Covid-19 in Italia sia stata sospesa momentaneamente, procede l’attività della Protezione Civile. Il Dipartimento continuerà a garantire la massima operatività: attraverso l’Ufficio Stampa, infatti, si andrà avanti a diffondere le informazioni disponibili sull’epidemia in corso. L’aggiornamento dei dati sul Covid-19 nel Belpaese verrà fornito attraverso un comunicato stampa che sarà diffuso comunque alle ore 18.
Emergenza Covid-19: altri 4 medici deceduti
Sempre di queste ore è la notizia di altri quattro decessi per l’epidemia di coronavirus in Italia tra il personale sanitario. A denunciare la morte dei quattro dottori la Federazione nazionale degli ordini dei medici: Calogero Giabbarrasi, medico di famiglia di Caltanissetta; Renzo Granata, medico di famiglia di Alessandria; Ivan Mauri, anch’egli medico di famiglia, di Lecco, e Ivano Garzena, odontoiatra di Torino. Sale così a 29 morti dall’inizio dell’emergenza Covid-19. Un dato piuttosto allarmante. Il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel briefing da Ginevra giorni fa aveva detto preoccupato: «Il personale sanitario può svolgere efficacemente il proprio lavoro solo quando può lavorare in sicurezza. (…) Anche se facciamo tutto il resto nel modo giusto, se non diamo la priorità alla protezione degli operatori sanitari, molte persone moriranno perché l’operatore sanitario che avrebbe potuto salvare loro la vita è malato».