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Coronavirus autocertificazione, il modello per gli spostamenti cambia ancora

24/03/2020 08:48

Il modello per l’autocertificazione attestante il motivo di spostamento degli italiani cambia ancora: il decreto del 22 marzo con le nuove misure per arginare il contagio da coronavirus ha portato con sé modifiche anche in questo senso. Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha inviato ai prefetti una circolare in cui sono previsti ulteriori cambiamenti.

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Coronavirus autocertificazione, nuovo modello dopo decreto 22 marzo

Il nuovo modello per l’autocertificazione, le cui ultime modifiche erano state apportate lo scorso 17 marzo, si può scaricare – come previsto per il precedente – dal sito del Viminale o, in caso di mancanza di una stampante, si può anche ricopiare a mano. Deve essere esibito al momento del controllo. Nel nuovo modulo, il dichiarante deve indicare oltre alla residenza anche il domicilio e, nella prima parte, tra i provvedimenti di cui dichiara di essere a conoscenza, figurano anche il Dpcm del 22 marzo e l’ordinanza del ministero della Salute del 20 marzo “concernenti le limitazioni alle possibilità di spostamento delle persone” nel territorio nazionale. Bisognerà indicare altresì partenza e destinazione dello spostamento.

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Previste sanzioni più severe

Per ciò che riguarda i motivi, nel nuovo modello per l’autocertificazione, rimangono le “comprovate esigenze lavorative”, i “motivi di salute” e la “situazione di necessità”, mentre la voce “assoluta urgenza” sostituisce quella del “rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”, dato il Dpcm del 22 marzo che vieta i trasferimenti da un Comune all’altro. Resta, infine, la “situazione di necessità” per spostamenti all’interno dello stesso comune, come già previsto dai Dpcm dell’8 e del 9 marzo. Per chi viola i divieti, già da oggi – martedì 24 marzo – il Consiglio dei ministri potrebbe approvare un decreto per inasprimento delle sanzioni. Potrebbe essere prevista una sanzione amministrativa attorno ai 2 mila euro ed, eventualmente, anche la confisca del mezzo.

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