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Coronavirus, come sta il primo italiano contagiato

07/02/2020 09:37 - Aggiornamento 07/02/2020 09:38

E’ di ieri sera la notizia del primo italiano contagiato da Coronavirus. Si tratta di un connazionale di rientro da Wuhan, in Cina, dove è iniziata l’epidemia. Lo ha reso noto, con un comunicato ufficiale, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Si tratta di un uomo adulto, tra i 30 ed i 40 anni, che si trovava alla Cecchignola, la struttura militare dove sono stati posti in isolamento i 56 italiani rimpatriati da Wuhan.

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Coronavirus, primo italiano contagiato ricoverato allo Spallanzani

Il primo italiano contagiato da Coronavirus è stato immediatamente trasferito all’Istituto nazionale per le malattie infettive “Spallanzani” di Roma, centro di eccellenza nella gestione di questa complicata crisi. Secondo quanto si apprende dallo stesso comunicato dell’ISS, le condizioni dell’uomo sono sotto stretta osservazione ma non sono preoccupanti. Al suo arrivo allo “Spallanzani” sono stati riscontrati “un modesto rialzo termico ed iperemia congiuntivale”. L’Istituto sta coordinando l’organizzazione della sorveglianza
epidemiologica a livello nazionale e supporta i laboratori di riferimento regionali per garantire una prima diagnosi tempestiva. Nei casi di positività al primo test l’Istituto effettua le analisi di conferma comunicandole alla task-force del Ministero della Salute.

Coronavirus italiano ricoverato

I timori tra gli italiani in quarantena alla Cecchignola

La notizia del caso sospetto è stata accolta con iniziale apprensione dagli altri italiani alla Cecchignola: «Adesso siamo sereni, dopo qualche ora di preoccupazione ora ci sentiamo tranquilli. I medici militari – hanno detto alcuni dei connazionali – ci hanno spiegato che tutti i nostri tamponi faringei, eseguiti ieri e che verranno effettuati a cadenza settimanale, sono negativi». E con la persona risultata positiva, hanno poi precisato, «abbiamo avuto pochi contatti in questi giorni. Prima che fosse trasferito allo Spallanzani, lui si trovava in una stanza singola».

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Il virologo Pregliasco: «Potrebbe essere necessario allungare la quarantena»

Dopo la conferma dell’infezione da nuovo coronavirus per un cittadino italiano rientrato da Wuhan «potrebbe essere necessario allungare al quarantena dei connazionali alla Cecchignola». A dirlo all’Adnkronos Salute è il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco. Come confermato anche dagli altri connazionali di cui abbiamo già riferito le testimonianze, l’uomo sarebbe stato ospitato alla Cecchignola in una stanza singola, «ma dal momento che ha iniziato a mostrare lievi sintomi solo ieri, potrebbe essere necessario prolungare il periodo di monitoraggio e controllo degli altri italiani rientrati da Wuhan. E’ bene ricordare che in Italia sono state prese misure molto stringenti, ma consideratol’andamento della malattia a livello internazionale mi aspetto comunque altri casi», ha concluso Pregliasco. >> Tutto sul Coronavirus