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Coronavirus, convegno dei “negazionisti” in Senato: Salvini senza mascherina

27/07/2020 18:36 - Aggiornamento 28/07/2020 11:18

In queste ultime ore si è tenuto al Senato un convegno dei “negazionisti” del coronavirus: “Covid-19 in Italia, tra informazione, scienza e diritti”. Il convegno è stato organizzato dal critico e senatore Vittorio Sgarbi e dall’esponente del Carroccio Armando Siri al fine di testimoniare e convincere i cittadini e il governo sul fatto che in Italia il coronavirus non esista più e che la situazione sia tornata alla normalità. In tanti hanno preso parte al convegno: tra le varie presenza anche quella del Leader della Lega Matteo Salvini e del cantante Andrea Bocelli. Salvini, che è intervenuto anche durante il convegno, si è seduto in prima fila senza indossare la mascherina.

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Convegno negazionisti Salvini

Coronavirus, convegno dei “negazionisti” in Senato: Matteo Salvini senza mascherina

Il Leader della Lega, Matteo Salvini,  è intervenuto al convegno dei “negazionisti” tenutosi in Senato nelle ultime ore. Salvini, che si è seduto in prima fila senza indossare la mascherina, è stato richiamato da un funzionario del Senato che lo ha invitato ad indossarla. Il Leader della Lega ha risposto: «Io non ce l’ho la mascherina, non me la metto». Poi durante il suo intervento, Matteo Salvini, come riportato da La Repubblica, ha dichiarato: «C’è la sensazione di essere in un ritrovo di carbonari, di negazionisti. Se c’è gente strana, io qui mi trovo benissimo. La libertà di pensiero è il primo bene a rischio: c’è un fronte di chi ha un’idea diversa rispetto al mainstream. Io mi sono rifiutato di salutare di gomito. Se uno mi allunga la mano, mi autodenuncio, gli do la mano. Tanto un processo più, un processo meno. I bollettini di contagio sono terrorismo mediatico».

Andrea Bocelli convegno negazionisti

Le parole di Andrea Bocelli

Tra i vari partecipanti al convegno anche il cantante Andrea Bocelli. L’artista, durante il suo intervento, come riportato dal Corriere della Sera, ha dichiarato: «Non si tratta di essere negazionisti, si tratta di ricercare il buonsenso. Io mi sono sentito umiliato e offeso dal lock-down e per questo, l’ammetto, ho disobbedito, sono uscito di casa nei mesi scorsi nonostante i divieti. Ho avuto anche dei contrasti in famiglia con i miei figli, loro mi hanno detto: “Papà, pensa alla Tosca, lascia decidere ai virologi, agli scienziati, cosa è meglio fare”. […] Ora, però, spero che il governo ci pensi prima di prendere nuove misure, di stabilire nuove chiusure. Non posso pensare alla celerità con la quale sono state chiuse le scuole mentre le discoteche si sono di nuovo riempite. Perciò mi preme rivolgere un appello: bisogna riaprire le scuole e riprendere i libri in mano. Non posso pensare che i nostri ragazzi, io ho una figlia di 8 anni, debbano trovarsi in classe con la mascherina». >> Altre News