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Coronavirus Cremona: «Se mia madre non avesse violato i protocolli mio padre sarebbe morto»

02/03/2020 12:21 - Aggiornamento 02/03/2020 12:29

Sul sito ‘TPI’ è stata pubblicata l’intervista che Selvaggia Lucarelli ha fatto a Giovanna, una 40enne di Cremona, che ha raccontato della situazione caotica venutasi a creare in città a causa del Coronavirus. «Se mia madre avesse dato retta ai protocolli, mio padre sarebbe morto nel letto. Cremona è al collasso. L’odissea della mia famiglia inizia la scorsa settimana con una febbre improvvisa a mio padre, che vive in un piccolo comune in provincia di Piacenza con mia madre. Nei giorni precedenti mia madre aveva avuto qualche lieve problema respiratorio, ma nulla di grave!», ha riferito Giovanna, che vive con la figlia una situazione di auto-isolamento a Milano.

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Coronavirus Cremona, la storia di Giovanna: «Se mia madre non avesse violato i protocolli mio padre sarebbe morto»

All’inizio Giovanna e i suoi familiari non avevano pensato al Covid-19: «No, siamo persone che non si allarmano facilmente, ma eravamo informati come tutti e quindi siccome i sintomi coincidevano, mia madre da persona responsabile lunedì ha chiamato i numeri predisposti e chiesto che attivassero le procedure per il tampone!». Il papà ha un quadro clinico particolare: è un 65enne che ha il Parkinson e il diabete. Nel dettaglio la 40enne ha raccontato cosa è successo: «Nessuno si è fatto vivo e nel frattempo mio padre ha iniziato a peggiorare, a respirare sempre più male. Mia madre anche, cominciava ad avere la febbre a 39 (…). Allora mia madre con la febbre alta mercoledì ha preso mio padre, si è imbottita di tachipirina e guidando piano piano ha deciso di trasgredire ai protocolli, che dicono di non andare al pronto soccorso ed è andata all’ospedale di Cremona!».

Coronavirus Cremona

Il tampone al pronto soccorso è stato fatto solo al padre, nonostante la moglie avesse la febbre

Nell’intervista a TPI Giovanna ha raccontato quella che era la situazione al pronto soccorso di Cremona: «C’era una tensostruttura in cui misuravano la febbre, poi mandavano tutti nella sala d’aspetto del pronto soccorso, sia quelli con la febbre che quelli magari con una frattura. Mio padre è rimasto lì, ad aspettare di fianco alla vecchietta con la gamba che le faceva male!». La donna non esclude che proprio quel pronto soccorso sia stato fonte di contagio per altri e ha fatto presente che il tampone è stato fatto solo al padre: «A lui che era il più grave dei due, perché ha già malattie pregresse e dalle lastre era risultata una polmonite in corso. E il risultato è stato positivo, ha contratto il coronavirus, lo hanno ricoverato subito. È in terapia intensiva». La madre è stata rimandata a casa nonostante avesse la febbre: «Le hanno detto di non uscire e di chiamare se la sua situazione fosse peggiorata. Non fanno più i tamponi neanche ai sintomatici, questo va raccontato. E mia madre ha il coronavirus al cento per cento!».

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Coronavirus Cremona: come è avvenuto il contagio

«Io credo che sia stata mia madre a passarlo a mio padre. Vivo a Milano e lei ha preso spesso, nell’ultimo mese, il famoso treno Milano-Cremona che fa le fermate nella zona rossa, per venire a badare a mia figlia quando lavoravo. L’ultima volta il 18 febbraio, ha dormito nel lettone con la mia bambina. È un treno spesso affollatissimo, chissà quanta gente si è contagiata prendendolo!». Al momento Giovanna è isolamento con la sua bambina che ha il raffreddore da giorni; intanto da Berlino è tornata la sorella per prendersi cura della madre che sta in casa. Il papà è grave in ospedale e vorrebbero trasferirlo al San Raffaele di Milano: «Non può ricevere visite, è in mezzo a persone che sono i condizioni critiche come lui, è spaventato!».

«L’ospedale è al collasso, bisognava prepararsi alla gestione di questa crisi»

C’è tanta amarezza nelle parole di Giovanna: «Io la gestione del pronto soccorso a Cremona la trovo sconcertante, così come il fatto che dai numeri dell’emergenza nessuno richiami. Detto ciò capisco che è una situazione difficile, che l’ospedale è al collasso, ma bisognava prepararsi prima alla gestione di questa crisi. Io so solo che se mia madre quella sera non avesse preso la sua macchina con la febbre alta e non avesse portato mio padre al pronto soccorso, senza rispettare il protocollo, lo avremmo trovato morto nel letto!».

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