Misure drastiche ma ritenute necessarie quelle adottate dal decreto Conte per arginare l’epidemia di coronavirus in Italia: decisioni senza precedenti che mettono il Belpaese in quarantena. Il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, firma così un nuovo decreto “per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus COVID-19”. Non solo scuole e università chiuse fino al 15 marzo, ma anche campionato di calcio a porte chiuse e stop ad eventi affollati. “La situazione è grave, – ha dichiarato il premier agli italiani – chiederò a Bruxelles la massima flessibilità”, ma “Ci rialzeremo, come dopo il ponte Morandi”, ha assicurato.
Coronavirus, decreto Conte: tutte le misure
Ma quali sono nello specifico le misure previste dal decreto? Si parte dalla notizia che, ancor prima di essere confermata, ha ‘scosso’ l’Italia: sospese fino al 15 marzo le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani. Saranno attivate dai dirigenti scolastici, per tutta la durata della sospensione, modalità di didattica a distanza. Sono esclusi dallo ‘stop’ i corsi post universitari connessi con l’esercizio di professioni sanitarie, inclusi quelli per i medici in formazione specialistica.
Sospesi anche i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Anche gli eventi sportivi agonistici e il campionato di calcio di Serie A si svolgeranno a porte chiuse fino al prossimo 3 aprile. Ammessi, ma solo se si rispettano le norme igieniche e la distanza di sicurezza di almeno un metro, gli sport di base in palestre e piscine.
Massima attenzione per anziani e pazienti a rischio
Tra le misure del decreto Conte un’attenzione particolare è rivolta agli anziani e ai pazienti a rischio: pertanto, si raccomanda espressamente a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità, ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
A sindaci, enti territoriali e associazioni di categoria è chiesto di promuovere la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienica, di offrire attività ricreative individuali alternative a quelle collettive interdette dal decreto, che promuovano e favoriscano le attività svolte all’aperto, purché svolte senza creare assembramenti di persone. Nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso alle strutture del servizio sanitario, nonché in tutti i locali aperti al pubblico devono essere messe a disposizione degli addetti, nonché degli utenti e visitatori, soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani.
Concorsi e viaggiatori
Le nuove misure di prevenzione toccano anche lo svolgimento dei concorsi: nello svolgimento delle procedure concorsuali pubbliche e private sono adottate opportune misure organizzative volte a ridurre i contatti ravvicinati tra i candidati e tali da garantire ai partecipanti la possibilità di rispettare la solita distanza di almeno un metro tra di loro.
Un avviso specifico riguarda chi giunge in Italia da zone a rischio coronavirus: chiunque, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del presente decreto, abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, o sia transitato e abbia sostato nei comuni nella zona rossa deve comunicare tale circostanza al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta.
Lavoro e ospedali
Per ciò che concerne i lavoratori, nel decreto si stabilisce che durante lo stato di emergenza i datori di lavoro possono attuare lo smart working a ogni lavoratore, anche in assenza di accordi individuali. Vengono assicurati aiuti a lavoratori e imprese, anche se i 3,6 miliardi pensati qualche giorno fa per il decreto sulle misure economiche potrebbero non bastare.
Infine, per quanto riguarda gli ospedali, il piano Conte prevede l’aumento del cinquanta per cento dei posti letto in terapia intensiva e del cento per cento nei reparti di pneumologia e malattie infettive.