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Coronavirus, a Firenze il saluto dal ‘fronte’: medici e infermieri uniti in una richiesta supplichevole

23/03/2020 11:51

Come una lettera dal ‘fronte’ arriva il messaggio di medici e infermieri dalla terapia intensiva di Firenze: angeli in bianco e blu, quei colori così frequenti nelle immagini che giungono ogni giorno dai media a testimonianza della guerra al coronavirus. Uno scatto fugace, immortalato dall’obiettivo del fotografo Carlo Giovannini e riportato su Instagram da La Repubblica. Un saluto veloce, una conferma del loro impegno e un appello disperato. Lo stesso che si rincorre da tempo.

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Coronavirus, a Firenze il saluto (e l’appello) di medici e infermieri

“#stateacasapernoi”: la preghiera capeggia su un foglio reperito al volo in reparto, pennarello blu su carta bianca a quadretti. Un cuore e quei guanti blu sul vetro come a cercare un contatto con l’esterno: quel mondo che, se solo volesse, potrebbe fermare il contagio semplicemente stando a casa. E loro, seppur esausti da turni massacranti e scene indimenticabili, non si stancano di ripetere il messaggio che ormai da settimane è diventato un credo per tutti gli italiani. Hanno dimostrato e dimostrano di esserci, anche dietro quel vetro della terapia intensiva dell’ospedale Careggi, a Firenze.

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«Una unisce le mani a disegnare un cuore»

Quel che non è visibile dallo scatto è raccontato dall’autore della fotografia e riferito da Repubblica: «Medici e infermieri – si legge nella didascalia dell’immagine – che si affacciano così come sono con le tute bianche, le mascherine, i guanti, i cappucci. Una unisce le mani a disegnare un cuore. Uno scompare per qualche secondo e quando riappare mostra un foglio a quadretti che è la bandiera di questi giorni, una raccomandazione che vale per tutti». Quella raccomandazione che, si spera, l’Italia abbia ormai capito e fatto propria.

 

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A #Firenze il saluto dalla trincea dei medici e degli infermieri della terapia intensiva di Careggi. Si sono affacciati per allungare una mano da dietro il vetro e fare un saluto. Come a dire “ciao” da qui che è il fronte, dalla linea più dura della battaglia, cioè dalla terapia intensiva. È stato un istante, un lampo, l’obiettivo del fotografo, Claudio Giovannini (Cge) che passa in quel secondo e loro, medici e infermieri che si affacciano così come sono con le tute bianche, le mascherine, i guanti, i cappucci. Una unisce le mani a disegnare un cuore. Uno scompare per qualche secondo e quando riappare mostra un foglio a quadretti che è la bandiera di questi giorni, una raccomandazione che vale per tutti. Si legge a pennarello blu la scritta: “State a casa per noi”. E somiglia, quello “state a casa per noi” a una inevitabile preghiera. #coronavirus #virs ##covıd19

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