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Coronavirus, il Pd vuole tassare i più ricchi per raccogliere un “contributo di solidarietà”

10/04/2020 18:12

Il Partito Democratico si improvvisa Robin Hood e chiede di prelevare soldi ai ricchi da destinare ai poveri. Secondo i parlamentari si tratta di una proposta di solidarietà che permetterebbe di contrastare la povertà che, in questo momento più che in altri, si sta facendo sentire significativamente a causa dell’emergenza coronavirus. L’idea, quindi, sarebbe quella di far versare un contributo ai cittadini con redditi più elevati di 80mila euro.

Coronavirus, il PD propone una “tassa di solidarietà” per i più ricchi

I cittadini con redditi più elevati di 80.000 euro dovranno versare un contribuito di solidarietà che inciderà sulla parte eccedente tale soglia. La somma versata sarà deducibile e andrà da alcune centinaia di euro fino a decine di migliaia per redditi superiori al milione. Il gettito atteso è 1,3 miliardi annui”, spiegano i due promotori della “tassa di solidarietà” Graziano Delrio e Fabio Mellili, capigruppo del Partito Democratico rispettivamente alla Camera e in commissione Bilancio. Ovviamente, la proposta ha subito diviso la maggioranza con il no indiscutibile di Italia e del Movimento 5 Stelle. L’idea non è stata apprezzata nemmeno dall’opposizione.

“Ci sono famiglie che in questi giorni non hanno risorse sufficienti per provvedere all’acquisto nemmeno dei beni di prima necessità: c’è un rischio povertà per un ulteriore milione di bambini”, hanno sottolineato Delrio e Melilli. “Un grande e solidale paese come l’Italia non può non porsi il tema di come le classi dirigenti e coloro che dispongono di redditi elevati debbano essere chiamati a contribuire a favore di chi non ce la fa“. Quindi, la proposta del Partito Democratico alla Camera è quella di introdurre “nel provvedimento che arriva ora alla Camera un contributo di solidarietà a carico dei cittadini con redditi superiori ad 80.000 euro e che inciderà sulla parte eccedente tale soglia.

La somma versata, rispettando i criteri di progressività sanciti dalla nostra Costituzione, sarà deducibile e partirà da alcune centinaia di euro per le soglie più basse fino ad arrivare ad alcune decine di migliaia di euro per i redditi superiori al milione”.

Le fasce di reddito e il contributo pensato dal Partito Democratico

La pandemia si è velocemente trasformata da una crisi sanitaria a una crisi economica. Era prevedibile e ora la necessità non è solo quella di riuscire a contenere la diffusione del coronavirus, ma anche di gestire al meglio le conseguenze a livello socio-economico che ne derivano. Anche l’aumento della povertà. Proprio per questi motivi il Partito Democratico ha proposto di richiedere a tutti coloro che superano gli 80mila euro di reddito un contributo del 4% nel primo caso, del 5% se il reddito è oltre i 100mila euro, del 6% oltre i 300mila euro, del 7% oltre i 500mila euro, dell’8% oltre un milione di euro.

In base alla tabella che accompagna il testo sarebbero quindi 110 euro l’anno per i circa 200mila contribuenti che guadagnano sopra gli 80mila euro (200 euro lordi, ma con la possibilità di dedurre 90 euro). Da 90.000 a 100.000 euro il contributo sarebbe di 331 euro al netto della deducibilità; 718 euro da 100.000 a 120.000 euro e di 1408 euro da 120.000 a 150.000, aumentando mano mano che cresce il reddito.

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Coronavirus, la proposta non ha conquistato né la maggioranza né l’opposizione

La proposta, di cui anche Nicola Zingaretti era a conoscenza in termini però differenti, oltre ad aver spaccato la maggioranza non ha trovato l’appoggio nemmeno dell’opposizione. “Non esiste”, dicono i Cinque Stelle: “Questo è il momento di dare, non di mettere le mani nelle tasche“. Il contributo di solidarietà “è una loro iniziativa, noi con garbo e spirito unitario abbiamo proposto ai parlamentari di tagliarsi lo stipendio, cosa che il M5s già fa senza ricevere risposta. Ora non è il momento di chiedere ulteriori sacrifici agli italiani, rimaniamo contrari a qualunque forma di patrimoniale”, sottolinea il capo politico M5s, Vito Crimi. “Le risorse le dobbiamo trovare dentro il Paese, ridiscutendo interventi non necessari come la Tav e attraverso l’Europa, con strumenti nuovi e realmente efficaci”, aggiunge poi.

Se i dem vogliono un prelievo, partano dai loro stipendi“, dichiara invece il sottosegretario grillino Stefano Buffagni. Sulla stessa linea si posiziona anche Laura Castelli, il viceministro M5s dell’Economia: “Siamo stati sempre contrari alla patrimoniale, una misura che spacca il Paese. Oltretutto, in questo caso per recuperare un miliardo di euro: per le cifre di cui si parla, nella battaglia anti Covid19, siamo veramente a una cifra poco considerevole”. Per il viceministro infatti “il Coronavirus non fa distinzione di reddito, a maggior ragione non è questo il momento di mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Piuttosto, chi ha di più e può farlo doni alla Protezione civile, visto che abbiamo detassato le donazioni”, ricorda.

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Coronavirus, Gelmini: “Si scrive contributo di solidarietà, si legge Coronatassa”

L’opposizione sembra tutta unita nel non prendere assolutamente in considerazione questa proposta. “Si scrive contributo di solidarietà, si legge Coronatassa.- attacca la capogruppo di Forza Italia alla Camera Mariastella Gelmini- “Il Partito Democratico esce allo scoperto, vuole mettere le mani nelle tasche degli italiani per far fronte all’emergenza Coronavirus. Il calcolo magari verrà fatto con la prossima dichiarazione dei redditi, relativa cioè al 2019, anno nel quale professionisti e partite Iva hanno fatturato e guadagnato regolarmente: tanti che oggi non lavorano dovrebbero anche pagare”.

Di seguito il senatore Maurizio Gasparri (Fi) aggiunge: “I soldi li devono dare non prendere. Siamo all’usura di Stato”. Sempre tra le fila di Forza Italia, poi Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di FI, parla di un “vecchio cavallo di battaglia del Partito Democratico, il contributo di solidarietà, ossia la patrimoniale”.

Spostandosi verso i banchi di Italia Viva l’opinione non cambia. Il presidente del partito, Ettore Rosato, su Twitter ha scritto: “Dai nostri partner di governo in 24 ore ho sentito no alla riapertura graduale delle imprese, no all’attivazione del sostegno europeo tramite il Mes e sì alla patrimoniale. Auguri Italia!”. “Le tasse vanno diminuite, non aumentate. Parlare di patrimoniale per chi guadagna 3.500euro al mese è assurdo. Il Pd è sempre di più il partito delle tasse”, è poi la risposta del senatore Iv Davide Faraone. Secondo il leader di Cambiamo e presidente della Liguria, Giovanni Toti, infine, il contributo di solidarietà sarebbe in realtà “una tassa in più per i redditi medio-alti, un modo per affossare anche coloro che per ora riescono a sopravvivere”. Insomma, sembra che l’idea del Pd verrà nascosta in un cassetto molto in fretta. >> Tutte le notizie di UrbanPost