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Coronavirus Italia, Crisanti: «Sono passati messaggi sbagliati, tra 20 giorni ecco cosa accadrà»

17/08/2020 09:50 - Aggiornamento 17/08/2020 09:55

Non è affatto ottimista il virologo Andrea Crisanti, professore di macrobiologia dell’Università di Padova, che ha fatto una previsione catastrofica: «Nel giro di 10-20 giorni avremo 1000 casi positivi al giorno». Il consulente per l’emergenza sanitaria della Regione Veneto si è detto parecchio preoccupato per l’impennata della curva epidemiologica: «Quello che non si riesce a spiegare è che più i nuovi positivi aumentano, più crescono le possibilità di avere pazienti in terapia intensiva. E di vedere un incremento dei decessi, purtroppo», ha dichiarato Crisanti a “Il Messaggero”.

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Crisanti

Coronavirus Italia, Crisanti: «Sono passati messaggi sbagliati, tra 20 giorni ecco cosa accadrà»

Nella sola giornata di Ferragosto il numero dei positivi ha raggiunto quota 629 casi positivi: il dato più alto dallo scorso 18 maggio. «Purtroppo, già oggi vediamo, giorno per giorno, aumentare i pazienti in terapia intensiva in Italia. Sono ancora numeri sostenibili, ma dobbiamo guardare in prospettiva a ciò che succederà con questo costante incremento dei casi», ha proseguito. «Purtroppo la dinamica dell’epidemia è ormai chiara, il ritmo di crescita è costante, mi pare improbabile che si riesca a frenare. Certo, come sempre succede, avremo un calo domenica e lunedì, con i dati riferiti al fine settimana quando rallenta l’esecuzione dei tamponi, ma la tendenza è consolidata», ha affermato Andrea Crisanti, che poi ha commentato il dato relativo alle terapie intensive. «Guardiamo a cosa sta succedendo negli Stati Uniti. Semplificando: i morti arrivano sempre dopo. Prima c’ è un incremento di infezioni, poi, dopo 20-30 giorni, quello dei decessi. Certo, rispetto a marzo e aprile, il sistema sanitario sa rispondere meglio, curare con più efficacia i pazienti, ma già oggi registriamo casi gravi, già oggi vediamo aumentare il numero dei pazienti in terapia intensiva. Per questo sarebbe stato importantissimo tentare di raggiungere il traguardo dei contagi zero, era a portata di mano, abbiamo fallito», ha rimarcato il professore.

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Crisanti: «Bisognava attivare i controlli prima, predisporre dei protocolli. Se necessario anche chiudere le frontiere»

«Di questa cosa delle discoteche aperte io non mi capacito», ha aggiunto sempre Crisanti, che ha sottolineato il problema degli assembramenti e del distanziamento sociale nei locali al chiuso: «L‘attività in una discoteca aumenta la respirazione profonda, le persone vanno in anaerobiosi, si muovono, hanno bisogno di respirare molto di più. Questo facilita le infezioni». Sui contagi di importazione e il tema caldo dei migranti: «Secondo me aumenteranno sia il numero dei focolai, sia le loro vastitàMa la verità è che dovevamo quest’estate avvicinarci a zero casi. Sarebbe stato possibile. Io non so, per esempio, perché per tempo non abbiamo preso le contromisure per limitare i casi di rientro. Non parlo degli immigrati, che sono una parte molto marginale, penso a chi torna ad esempio dalle vacanze in altri paesi d’ Europa. Bisognava attivare i controlli prima, predisporre dei protocolli. Se necessario anche chiudere le frontiere». Crisanti non esclude la possibilità di lockdown locali, non ha paura poi di farsi nemici: «È stato sbagliato non prevedere riaperture graduali, differenti da regione a regione. Inoltre, ci si è calati le braghe di fronte alle esigenze dell’industria turistica. Bisognava limitare gli spostamenti all’ interno dell’Italia, se necessario, ma anche dall’Italia ad altri paesi d’ Europa». E ancora: «Purtroppo sono passati messaggi sbagliati, inutile che ce lo nascondiamo. Messaggi scientificamente non supportati. Questi sono i risultati». Leggi anche l’articolo —> Crisanti vs Zangrillo: «Non entrano più malati in rianimazione? Le sue affermazioni pericolose»