Coronavirus, stando alle ultime notizie ufficiali la situazione in Italia è di 41 decessi e oltre 1600 contagiati. Una realtà che ha spinto il Governo ad attuare un piano per arginare il diffondersi del’epidemia. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato in queste ore il decreto sulle misure di contenimento per il Coronavirus. Le disposizioni del governo saranno valide fino all’8 Marzo 2020. Ben undici i comuni tra Lombardia e Veneto sono interessati dal divieto di ingresso e uscita. Inoltre in diverse regioni del Nord Italia le scuole rimarranno chiuse per un’altra settimana. Anche diverse attività pubbliche sono state sospese.
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Coronavirus, misure di contenimento fino all’8 Marzo
Il Governo italiano ha varato delle nuove misure di contenimento per quanto riguarda il Coronavirus fino all’8 Marzo 2020. Verranno applicate restrizioni massime per ben dieci comuni in Lombardia e uno in Veneto, i cosiddetti comuni della “zona rossa”. I centri interessati come si può leggere nell’articolo 1 del decreto sono: «E’ vietato l’accesso o l’allontanamento nei e dai comuni lombardi di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini e nel/dal comune veneto di Vò Euganeo».
Inoltre verranno applicate in questa settimana misure di contenimento in diverse regioni del Nord Italia e precisamente: Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e nelle province di Pesaro-Urbino, Savona. Ma anche Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona. Poi nelle zone rosse è stata prolungata la chiusura totale delle scuole di ogni grado e delle varie imprese, tra cui anche le attività commerciali. Le palestre e i centri benessere rimarranno chiusi solo in Lombardia e in provincia di Piacenza.
Altri provvedimenti
Nelle regioni in cui sono in vigore le nuove misure di contenimento, firmate dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sono stati sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina fino all’8 marzo 2020. Poi per quanto riguarda i luoghi di culto e di cultura, come riportato dall’articolo 2 del decreto, possono restare aperti ma: «A condizione che detti istituti e luoghi assicurino modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone» Infine, come si può leggere nell’articolo 4, tra le varie misure applicate in tutta Italia si prevede la sospensione fino al 15 marzo di: «viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado».
Di rilievo anche la prescrizione che riguarda bar e ristoranti. Queste attività potranno restare aperte a condizione che “il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”, si legge nel testo del decreto. Rimangono aperti i centri commerciali “in modo tale che sia garantita ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori”.