Coronavirus news. 15113 casi, di cui 1258 guariti e 1016 decessi: sono questi i dati concernenti l’emergenza Covid-19 nel nostro paese. Ieri, giovedì 12 marzo 2020, giornata nera per l’elevato numero di nuovi contagi, che è pari a 2.214, ma anche per i decessi, 188 in tutto. Adnkronos Salute ha rilanciato l’intervista di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e tra i membri del Comitato tecnico scientifico che supporta il Governo, a ‘Il Corriere della Sera’. Sul finale abbiamo riportato anche una parte dell’intervento del professore a ‘L’Avvenire’, in cui questi ha spiegato cosa non sta funzionando nel nostro paese dall’inizio della crisi.
Coronavirus news, Brusaferro (Iss): «Qualcosa non sta funzionando: dipende dagli Italiani»
«I dati non mi sorprendono. Non ci aspettavamo un’inversione di tendenza così immediata. Il 3 aprile l’epidemia non si sarà fermata, ma speriamo di conoscere per quella data le curve della diffusione in base alle quali poter ritenere di averla messa sotto controllo», ha ribadito Silvio Brusaferro, che non si è detto stupito dei casi per coronavirus presentati all’ultima conferenza stampa. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) ha proseguito: «Stiamo affrontando una sfida molto importante che passa attraverso l’impegno di ognuno di noi nel rispettare il distanziamento sociale. Significa stare distanti l’uno dall’altro. Se tutti facessimo uno sforzo potremmo rallentare o modificare la curva di diffusione del virus e garantire ai più fragili di poter fruire della migliore assistenza possibile. Dobbiamo pensare che adesso siamo tutti parte attiva. La nostra determinazione nell’adottare le misure è un passaggio decisivo per rallentare la progressione del virus».
«Un primo bilancio non si potrà fare prima di un paio di settimane, il periodo dell’incubazione del virus»
Nell’intervista a Il Corriere della sera inevitabile poi tornare a parlare del ‘caso Lombardia’. Non sono pochi gli italiani che temono che ci sia il pericolo di una ‘replica’ della situazione nel Lodigiano nel resto del paese: «Se non ci comportassimo tutti in modo responsabile la situazione della Lombardia potrebbe ripresentarsi in altri contesti. L’auspicio è di non doversi trovare nelle condizioni di non garantire a tutti le cure». Non è esclusa neppure la possibilità di una nuova stretta del Governo, che in questi giorni sta portando avanti diverse misure per contrastare il coronavirus: «Dobbiamo monitorare quotidianamente l’andamento dei casi e verificare l’efficacia delle misure messe in campo. Un primo bilancio non si potrà fare prima di un paio di settimane, il periodo dell’incubazione del virus», ha concluso il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro.
Coronavirus news, Brusaferro (Iss): «Fattori positivi? Medici, infermieri, operatori sanitari, che mi sento di dover ringraziare continuamente…»
Coronavirus news. Sempre il presidente dell’Istituto superiore di sanità ha rilasciato un’intervista ieri a ‘L’Avvenire”, in cui ha spiegato cosa ha funzionato nel nostro paese e cosa invece ha contribuito alla diffusione del Covid-19. Tra le cose positive dall’inizio dell’epidemia: «La prima linea, chi non va a casa da giorni o da settimane negli ospedali per non smettere di curare e accogliere i malati. Medici, infermieri, operatori sanitari, che mi sento di dover ringraziare continuamente. Chi sta facendo tutto il possibile a costo di sacrificare la propria vita in famiglia, le proprie abitudini. Chi non si tira indietro dalle proprie responsabilità».
Non ha funzionato invece “la consapevolezza che come cittadini abbiamo acquisito troppo tardi. E che in certi casi, purtroppo, non abbiamo ancora acquisito”: «Gli appelli, le circolari, tutti i richiami non bastano. Solo ora sembra che gli italiani stiano davvero cominciando a capire la battaglia che siamo chiamati a combattere. Il problema è che questo è anche l’elemento decisivo, per vincerla: soltanto se accettiamo di cambiare le nostre abitudini, anche al caro prezzo che in questo momento ci viene richiesto – e tutti, senza distinzione di età o di residenza – possiamo fermare l’epidemia. Questo virus, così altamente contagioso, si nutre di contatti, di vicinanza: se si terranno comportamenti non coerenti con le indicazioni di distanziamento, sarà molto difficile riuscire a modificare le curve».