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Coronavirus, Silvio Berlusconi: «Una guerra, sono angosciato. Polemiche? Non è il momento»

20/03/2020 16:23 - Aggiornamento 20/03/2020 16:29

Anche Silvio Berlusconi è preoccupato per il coronavirus. Il leader di Forza Italia, che ha donato 10 milioni di euro per la terapia intensiva alla Fiera di Milano, ai microfoni di Radio anch’io su Radio Rai 1, ha espresso i suoi timori per l’emergenza Covid-19: «Come vivo queste giornate da lombardo? Male, sono preoccupato, addolorato e angosciato come tutte le persone consapevoli della gravità della situazione. Ho negli occhi l’immagine dei camion militari che sfilano per le strade di Bergamo e degli ammalati e dei deceduti trasportati in altre città».

Silvio Berlusconi

Coronavirus, Silvio Berlusconi: «Una guerra, sono angosciato. Polemiche? Non è il momento»

Il cavaliere non ha dubbi: «Siamo in guerra e in guerra ci si stringe attorno a chi ha la responsabilità di governare. Questo non significa annullare le differenze politiche, siamo all’opposizione e la nostra idea dell’Italia rimane del tutto incompatibile con quella della sinistra, ma siamo un’opposizione seria e da opposizione responsabile il nostro compito è di cooperare. Più avanti, finita l’emergenza, si potrà discutere degli errori commessi!», ha sottolineato il presidente di Forza Italia. Non c’è spazio ora per i contrasti: «Ci sono stati certamente dei ritardi negativi, però questo non è il momento delle recriminazioni e delle polemiche. Stiamo tutti lavorando e ci stiamo confrontando con il governo per aiutare a far uscire l’Italia da questa grave situazione», ha dichiarato sempre Silvio Berlusconi.

Silvio Berlusconi

«Il sacrifico non è stare in casa. La nostra vita e quella degli altri è il bene più prezioso»

Nel corso del suo intervento radiofonico l’ex premier ha precisato: «Il sacrificio non è stare in casa, il primo sacrificio è quello di medici, infermieri, personale sanitario che rischiano ogni giorno la propria vita per salvare quella degli altri. È sacrificio quello dei lavoratori che svolgono servizi essenziali, soprattutto di quelli che sono a contato con il pubblico e sono esposti al contagio. Tutte queste persone sono sicuro che rimarrebbero a casa volentieri se soltanto lo potessero fare. Anche per questo, abbiamo tutti il dovere di fare la nostra parte rispettando con la massimo disciplina le disposizioni delle autorità perché la nostra vita e quella degli altri è il bene più prezioso e non possiamo metterla in pericolo per capriccio!». Il cavaliere ha a cuore l’economia del paese e non ha taciuto paure per le ripercussioni del Covid-19: «Le prime vittime di questa crisi sono tutti coloro che hanno perso o che possono perdere il lavoro: gli imprenditori, i commercianti, gli artigiani, le partite Iva, i lavoratori a contratto che si sono ritrovati di colpo privi di un reddito. E poi gli anziani che vivono da soli, che sono spaventati da quello che sta succedendo, poco abituati a usare le nuove tecnologie, con i figli lontani!», ha concluso Silvio Berlusconi.

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