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«Coronavirus non si prende al supermercato», rassicurante studio dalla Germania

20/04/2020 10:53 - Aggiornamento 20/04/2020 11:00

«Non ci sono significativi rischi di essere contagiati andando a fare la spesa», parola di Hendrick Streeck, direttore dell’Istituto di Virologia dell’Università di Bonn, che ha condotto un interessante studio in Germania, nel circondario di Heinsberg, città non lontana dal confine con Belgio e Olanda, tra i principali focolai di Covid-19 del paese. Qui sono stati accertati 1.400 positivi e 46 decessi su una popolazione di 250mila abitanti. L’indagine rassicurante, che ridimensiona i meccanismi di contagio, è stato pubblicata nella tarda serata di ieri da ‘Il Messaggero’ e rilanciata da diversi quotidiani italiani e stranieri.

Coronavirus supermercato

«Coronavirus non si prende al supermercato», rassicurante studio dalla Germania

«L’epidemia si diffonde quando le persone si trovano a distanza ravvicinata per un periodo di tempo abbastanza lungo», ha spiegato il professor Streeck alla rete televisiva lussemburghese Rtl. Dunque non c’è rischio di contrarre il Covid-19 al supermercato attraverso gli oggetti, magari stringendo il manico del carrello o prendendo merce dagli scaffali? In teoria sì, in pratica è però molto difficile che succeda, secondo gli esperti tedeschi. «Abbiamo raccolto campioni dalle maniglie delle porte, dai telefoni, dalle toilette, ma non è stato possibile coltivare il virus in laboratorio partendo dal materiale preso con quei tamponi», ha spiegato il professor Streeck, che considera davvero minime le probabilità di trasmissione di contagio mediante le superfici degli oggetti. «Per prendersi il virus in questo modo bisogna che qualcuno tossisca nella sua mano, tocchi immediatamente il pomello di una porta e subito dopo qualcun altro dovrebbe afferrare lo stesso pomello e toccarsi la faccia», ha insistito il virologo.

La ricerca dell’Università di Bonn contraddice quella fatta negli Usa: Covid-19 resiste quanto sulle superfici?

Uno studio quello condotto all’Università di Bonn che di fatto sbugiarda i risultati di un’altra ricerca fatta negli Stati Uniti, secondo cui il virus Sars-Cov-2 riuscirebbe a sopravvivere per un giorno sul cartone, per tre giorni sull’acciaio e per cinque giorni sulla plastica. Cifre che fanno storcere il naso ai ricercatori tedeschi. Stando all’Istituto Robert Koch, che è l’organismo governativo per la prevenzione delle malattie infettive quei calcoli sono l’esito di test fatti in condizioni sperimentali, pertanto poco rappresentativi della realtà. Al di dà dei risultati della ricerca non si può comunque abbassare la guardia e pensare di andare al supermercato senza le dovute accortezze.

Coronavirus supermercato

Coronavirus supermercato fonte di contagio? La saliva resta principale veicolo di trasmissione

È opportuno continuare ad osservare le regole di distanziamento sociale, indossare mascherine e guanti e lavare continuamente le mani. Anche perché su un punto gli scienziati di tutto il mondo sono concordi: la saliva rimane il principale veicolo di trasmissione del Covid-19. Tosse, starnuto o anche il parlare a distanza ravvicinata può essere un rischioso. Il virus, infatti, viaggia attraverso il droplet, le goccioline emesse con la bocca dalle persone già infette. Il virologo Christian Drosten dell’ospedale Charité di Berlino ha sottolineato che il Coronavirus non resiste troppo all’asciutto. Il solo vero modo dunque di contrarlo è proprio «inalare il droplet»leggi anche l’articolo —> Coronavirus Lombardia, infermiera risponde a Roberto Saviano: «Vuole solo fare un processo»