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Coronavirus Veneto, Luca Zaia: «Faremo tamponi a tappeto, me ne frego dei soldi»

17/03/2020 10:27

“Tamponi a tappeto anche sui passanti”: è l’annuncio del governatore del Veneto Luca Zaia per arginare il contagio da coronavirus. L’obiettivo è quello di tracciare chiunque sia positivo al COVID-19, in particolare le persone “asintomatiche”, che non rimanendo isolate continuano a diffondere il virus. Una strategia, quella dei tamponi a tappeto, che sembra avere funzionato in Corea del Sud: qui le autorità hanno testato centinaia di migliaia di persone, controllando i loro spostamenti tramite i telefonini e la tecnologia satellitare.

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Coronavirus Veneto, Zaia: «Se non avessimo fatto i tamponi a tutti, a Vo’ Euganeo ci sarebbe stata un’epidemia»

«Anche se trovo un solo positivo – ha spiegato Zaia, governatore della Regione – significa che avrò 10 contagiati in meno». «Del bilancio mi importa poco – ha affermato a Il Corriere della Sera specificando di voler pagare il tutto con i soldi della Regione – vale sempre meno della vita dei miei concittadini. Non mi faccia dire che me ne frego dei soldi, ma insomma ci siamo capiti. Tutto a spese nostre». E se i tamponi scarseggiano perché “le aziende li distribuiscono con il contagocce”, “noi li facciamo in casa”. Per rafforzare le motivazioni della strategia che intende adottare, Zaia spiega: «Se non avessimo fatto i tamponi a tutti, a Vo’ Euganeo ci sarebbe stata un’epidemia. Se per assurdo fai il test a un’intera popolazione, quanto meno hai una istantanea di chi è necessario isolare». È fondamentale, dunque, procedere ad una ricostruzione “dei contatti di una persona trovata positiva e sintomatica, e poi li sottoponiamo a loro volta al tampone. Siamo a quota 40mila in tutta la Regione: 2.700 positivi asintomatici, e ne abbiamo isolato altre 7mila che hanno avuto contatti con loro”.

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La replica del governatore alla comunità scientifica

Alla comunità scientifica che ritiene l’esecuzione dei tamponi a tappeto come una sorta di “pesca a strascico”, Zaia risponde: «Massimo rispetto per tutti, davvero. Ma è lo stesso mondo che non ci ha dato alcuna indicazione mentre il coronavirus stava arrivando. Molti suoi membri dicevano che era una semplice influenza. Altri che la mascherina va portata solo dalla persona sintomatica».

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